ROMA – Sulla squadra dei sottosegretari i paletti di Mario Draghi saranno meno rigidi rispetto alla nomina dei ministri. Ne sono convinti i partiti. Le forze politiche dovrebbero inviare a Palazzo Chigi delle short list e potrebbero avere un certo spazio di azione anche nelle deleghe. La corsa al “sottogoverno” già è iniziata, con le aspettative dei partiti. Stando agli ultimi rumors al Mef potrebbero essere confermati Laura Castelli e Antonio Misiani, con l’ingresso del leghista Bitonci e dell’azzurro Pichetto Fratin. Agli Esteri puntano ad un ruolo Lega e Fi mentre nel M5S si balla tra la riconferma di Di Stefano e l’ingresso di Marta Grande.
Lega e FI (con Francesco Paolo Sisto) guardano anche alla Giustizia, dove, per il M5S, potrebbe arrivare Vito Crimi. Per la Transizione Ecologica circola il nome del pentastellato Buffagni mentre alla Sanità potrebbe esserci qualche conferma (come quella di Pier Paolo Sileri) e qualche faccia “nuova” come quella del leghista Gian Marco Centinaio (foto), già ministro dell’agricoltura e del turismo nel Conte 1. Al Viminale possibile sono il ritorno del salviniano Nicola Molteni e la conferma di Carlo Sibilia.
Al Mit il siciliano Giancarlo Cancelleri (M5S) punta alla riconferma mentre nel Pd c’è il fattore quote rosa che spinge alla riconferma delle donne e a qualche ingresso: tra le new entry circolano i nomi di Madia, Pinotti o Gribaudo. In Iv crescono invece le quotazioni di Davide Faraone mentre per le Politiche Agricole circola il nome di Francesco Scoma. E anche in FI la corsa è serrata. Tra i più quotati i senatori Battistoni e Malan, Mandelli, e i deputati Calabria e Baldelli.