La home stylist Viviana Grunert e il designer Marco Bonetto evidenziano le nuove necessità, fornendo 5 consigli per organizzare al meglio gli spazi, tra smart working e DAD
La casa è da sempre il nostro porto sicuro, un luogo simbolico dove le nostre emozioni e la nostra storia personale trovano concretezza. In questo periodo di pandemia, con i vari lockdown più o meno restrittivi, è, però, mutato profondamente il modo di vivere la casa.
Cambiano le abitudini e gli stili di vita, con la casa che diventa ufficio, scuola, palestra, centro estetico, parrucchiere, ristorante e, spesso, è il solo luogo in cui trascorrere ogni aspetto della propria quotidianità. I metri quadri a disposizione oggi più che mai fanno la differenza e, sicuramente, sono stati privilegiati coloro che disponevano di ampi ambienti e di spazi all’aperto di pertinenza esclusiva.
Con i giusti accorgimenti di home stylist e designer esperti, come Viviana Grunert e Marco Bonetto, tutti noi possiamo ricavare in casa degli spazi da dedicare alle varie attività, rimodulando la disposizione degli ambienti e le loro finalità.
“La casa ha subito una svolta verso una configurazione ibrida e polifunzionale. – Ha dichiarato Viviana Grunert, Home Stylist e Direttore del magazine Vivi A Fiori – Se da una parte l’arrivo del Covid ha impattato in maniera negativa in alcuni ambiti della nostra esistenza, dall’altra sta offrendo grandi possibilità per rimettersi in gioco e rimodellare la propria vita, soprattutto in casa. Perché, allora, non cominciare a ripensarla, adattandola alle nuove esigenze, per renderla esattamente il posto ideale dove si vorrebbe essere? A partire dallo smart working”.
“Lo scenario dell’ambiente domestico durante la pandemia ha accelerato un processo di trasformazione dello stile di vita di ognuno di noi che in gran parte dovremo considerare permanente o ripetibile in futuro. – Ha aggiunto il designer Marco Bonetto, Presidente di Bonetto Design – Questo ci obbliga a progettare in modo differente la casa secondo nuovi punti di riferimento”.
Secondo Viviana Grunert l’ideale sarebbe ricavare un ambiente dedicato unicamente allo smart working (o alla DAD) dove potersi concentrare in totale tranquillità, ma ci sono alcuni punti fondamentali da rispettare:
- Luminosità: la stanza deve sempre essere ben illuminata e preferibilmente con luce naturale. È molto importante per il benessere psico-fisico.
- Presenza di finestre: è fondamentale mantenere il luogo di lavoro ben aerato l’importante è posizionarsi senza dare le spalle alla luce, soprattutto se si utilizza un pc, altrimenti si rischiano fastidiosi riflessi sullo schermo.
- Uso di colori tenui e rilassanti: permettano di lavorare in un ambiente che aiuta la concentrazione e la serenità.
- Benessere: è importante che siano presenti un piano di appoggio spazioso, una sedia ergonomica confortevole e una lampada che permetta di svolgere il compito senza affaticare la vista, il tutto è necessario per agevolare il comfort, dato che si devono passare molte ore seduti davanti al computer. Avere degli spazi ben organizzati dove riporre le proprie cose, come ad esempio cassetti personali, dei porta documenti o un portapenne che ci piace molto, perfino un vaso con una pianta che allieti la vista e protegga dalle radiazioni elettromagnetiche. Tutti particolari che aiutano a svolgere il proprio lavoro al meglio e con organizzazione.
- Una connessione internet valida: permette a chiunque sia in casa di poter lavorare o studiare con tranquillità senza innervosirsi per connessioni che saltano.
“Ci siamo adattati rapidamente ai nuovi cambiamenti ma le case, ancora, non sono riuscite a stare al passo. Quelli a venire saranno anni molto interessanti, sotto tutti i punti di vista. Designer e architetti di tutto il pianeta si sono mobilitati, così come il mondo dell’arte e della moda. Soluzioni ingegneristiche e materiali tecnologici permetteranno di ripensare arredi e design delle abitazioni per andare incontro a quelle che potrebbero essere le esigenze e le tendenze del futuro, producendo sicuramente soluzioni altamente innovative ed interessanti” conclude Viviana Grunert.