Sport fa rima con acqua: corretta idratazione in inverno

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Sport fa rima con acqua: corretta idratazione in invernoIl prof. Alessandro Zanasi dell’Osservatorio Sanpellegrino spiega perché l’idratazione è fondamentale quando si pratica sport, soprattutto in inverno quando lo stimolo della sete è più debole

MILANO – Il 9 febbraio si apriranno in Corea del Sud (a Pyeongchang) i XXIII Giochi Olimpici Invernali. Due settimane in cui i migliori atleti provenienti da tutto il mondo, si sfideranno in una serie di discipline tra cui sci, pattinaggio, curling, hockey, freestyle e snowboard, solo per citare le principali competizioni in corso. Talento, concentrazione e allenamento sono alla base delle emozionanti competizioni che seguiremo nelle prossime settimane ma c’è un altro “segreto” che contribuisce a mantenere alte le performance degli sportivi.

Sia i professionisti sia chi fa attività fisica per passione sa che “sport” fa rima con “acqua” e che quando si suda è necessario integrare i liquidi persi. Un’azione che non è scontata in inverno: quando le temperature si abbassano, e in particolare sulle piste da sci – uno degli sport invernali più diffusi – si tende a bere poco ed è diffusa l’abitudine di rifocillarsi con bevande alcoliche. Niente di più sbagliato: l’alcol infatti inibisce il funzionamento dell’ormone antidiuretico, aumentando il flusso di urina e quindi, la quantità di liquidi espulsi dall’organismo. In più, l’alta quota aumenta ulteriormente la quantità di liquidi persi attraverso l’accelerazione del respiro per adattarsi ai bassi livelli di ossigeno.

L’idratazione durante la pratica sportiva nel periodo invernale è quindi fondamentale per ristabilire l’equilibrio idrico del corpo ma anche perché in questo momento dell’anno si avverte di meno lo stimolo della sete. Con l’abbassamento delle temperature vene e arterie si contraggono e ciò comporta una riduzione della circolazione del sangue nelle zone periferiche ed esterne. Per questo motivo al cervello non arriva il segnale che ci avvisa del fatto che è il momento di bere. Bisogna quindi prestare la massima attenzione all’idratazione bevendo prima, durante e dopo l’attività fisica senza aspettare lo stimolo della sete. Moderati livelli di disidratazione possono infatti indurre una riduzione della pressione sanguinea sottoponendo così il cuore ad un carico extra di lavoro. Situazione particolarmente dannosa a maggior ragione per gli sportivi.

Una corretta idratazione è quindi essenziale per preservare l’integrità psico-fisica e migliorare le performance. “Quando si pratica uno sport è necessario tenere in considerazione che con il sudore non si perdono solo liquidi ma anche sali minerali, circa 1,5g ogni litro. – spiega il dottor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e docente all’Università di Bologna – Per un reintegro idrico rapido è bene bere acque con un apporto salino contenuto perché assimilabili in tempi molto veloci. Bere prima, durante e dopo la pratica di uno sport è fondamentale per migliorare le prestazioni e addirittura prevenire i crampi ai muscoli”.

Invece, alla fine di un’attività fisica: “è bene scegliere acque minerali con un residuo fisso più elevato – continua l’esperto – che permettono il ripristino dei livelli di sali minerali all’interno dell’organismo”. La quantità di acqua necessaria varia con lo sport praticato, la sua durata e le condizioni climatiche: si va da 1 litro e mezzo a 3 al giorno.

“Oltre ad una corretta idratazione, – conclude Zanasi – è buona pratica seguire anche una sana alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione, che aiuta, in particolare dopo gli allenamenti, a ristabilire i sali minerali e le proteine perse”.