Sting: il nuovo album è “The Bridge”

170
foto di Eric Ryan Anderson

LONDRA – Sting ha pubblicato ieri il nuovo album di inediti “The Bridge”, il suo quindicesimo disco di studio. “The Bridge” mette in mostra la prolifica e varia abilità cantautorale di STING: nuovi brani che riassumono gli stili e i generi differenti esplorati dal cantautore inglese nella sua impareggiabile carriera. Per viaggiare all’interno del disco è possibile visitare il mondo interattivo di “The Bridge”. I fan potranno inoltre da un occhio alla vita quotidiana dell’artista inglese durante la preparazione per l’uscita del nuovo album attraverso la web serie settimanale “On The Bridge”. Il nuovo album, pubblicato in Italia in molteplici formati tra cui CD Standard (10 brani), CD Deluxe (13 brani), vinile standard nero (10 brani) Vinile bianco in esclusiva per il D2C Universal Music (10 brani), contiene anche i due brani già editi “If It’s Love” e “Rushing Water”.

“The Bridge” racconta di uno Sting che si trova a riflettere sulla perdita personale, la separazione, l’interruzione, il confinamento e uno straordinario tumulto sociale e politico. L’album esplora una moltitudine di concetti e temi, rappresenta quel duraturo e in costante evoluzione legame tra idee, culture, continenti, i due argini del fiume. È anche una rotta verso il passato; così è stato che Sting si è trovato a ripensare alla musica e i luoghi che hanno formato le sue fondamenta, tanto da essere incastonati nel suo DNA. “Sting” ha spiegato: “Queste canzoni sono tra un posto e un altro, tra uno stato mentale e un altro, tra la vita e la morte, tra le relazioni. Tra le pandemie, tra le ere, politicamente, socialmente e psicologicamente, ognuno di noi è bloccato nel mezzo di qualcosa. Abbiamo bisogno di un ponte”.

Rappresentando diversi momenti e stili della sua lunga carriera, e disegnando ispirazioni tratte da generi come il rock n’ roll, jazz, musica classica e folk, questo disco così eclettico di Sting è la quintessenza del pop rock come si sente nel brano che apre “Rushing Water” (“un inizio appropriato per un album che cerca di colmare tutte le piccole differenze che possono separarci”) e nella traccia indie-pop “If It’s Love”, nella ballata elettronica “Loving You” e nella romantica “For Her Love” che evoca nella memoria di Sting il periodo di “Fields of Gold”. In “The Book of Numbers,” “Harmony Road” e “The Bells of St. Thomas” si può sentire con maggiore presenza la lunga collaborazione con il chitarrista Dominic Miller.

Scritto e registrato durante l’ultimo anno in lockdown, al disco hanno collaborato Dominic Miller (chitarra), Josh Freese (batteria), Branford Marsalis (sassofono), Manu Katché (percussioni), Martin Kierszenbaum (piano), Fred Renaudin (sintetizzatori) e Melissa Musique, Gene Noble, Jo Lawry e Laila Biali ai cori. Le influenze in “The Bridge” sono varie: dalle ballads folk di Cecil Sharp “‘Collection of English Folk Songs’, fino a J. Robert Oppenheimer, dalla storia romana di Northumbria a Saint Thomas. Tutte le canzoni di “The Bridge” sono prodotte da STING e Martin Kierszenbaum a parte “Loving you” prodotta da Sting, Maya Jane Coles e Martin Kierszenbaum. L’album è stato missato da Robert Orton, curato da Donal Hodgson e Tony Lake e masterizzato da Gene Grimaldi all’Oasis Mastering.