Dicono i Subsonica: “Incongruenza, disforia o transizione di genere sono temi circondati da pregiudizi affrettati, spesso repressivi e violenti, che non tengono conto del disagio, della sofferenza e delle necessità autentiche di chi li vive affrontandoli quotidianamente. In ”Preso blu”, una delle nostre prime canzoni, parlavamo della “paura del diverso” come “paura del possibile”. Continuiamo anche oggi, con nuove parole e nuovi sguardi, a raccontare storie di diversità e esigenze di libertà”. “Mattino di luce” è un brano da ballare tra suggestioni italo-dance e distorsioni space-rock, tra percussioni acustiche, fiati e sintetizzatori. Prodotta da Max Casacci e Subsonica, registrata all’Andromeda Studio Torino e mixata a Londra da Marta Salogni (che ha collaborato fra gli altri con Depeche Mode, Bjork, Bon Iver).
Il videoclip, girato da Donato Sansone con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, vede la band esibirsi in un luogo asettico di fronte a una figura in trasformazione. Racconta il regista: “Questo pezzo dà uno sguardo verso un modo di concepirsi del tutto libero dai condizionamenti culturali, e che ho cercato di toccare delicatamente con un video semplice ed intimo. Dal punto di vista tecnico, mi sono affacciato per la prima volta verso l’AI, con un uso molto estetico – più che generativo – di forme e contenuti”. Il singolo arriva dopo la pubblicazione di “Pugno di Sabbia” e “Adagio”, quest’ultimo parte della colonna sonora originale – scritta e composta dalla band – dell’omonimo film di Stefano Sollima, nella sale dal 14 dicembre.
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