MONTEFALCO – C’era anche un terzo della nutrita Nazionale italiana sbandieratori domenica sera a Montefalco, in provincia di Perugia, ospite d’onore della 46esima edizione della Fuga del Bove, la più importante manifestazione-rievocazione storica del territorio.
Padrini della gara più amata sono stati i 34 atleti (suddivisi quasi a metà tra sbandieratori e musici: chiarine e tamburi) della Lega italiana sbandieratori che si sono esibiti in uno spettacolo di grande impatto visivo e dall’elevata tecnica proprio durante la serata dell’amatissima Corsa dei Bovi, prima della proclamazione del quartiere vincitore, San Fortunato, che ha conquistato l’ambito Palio.
L’esibizione di quasi trenta minuti è stata particolarmente apprezzata dal pubblico che ha applaudito sia gli esercizi dei quattro singolisti, delle coppie e della piccola squadra, e poi dell’intera formazione che si è prodotta, sempre accompagnata dalle note e dai ritmi scanditi dai musici, in una coreografia che ha incantato la platea. Suggestivo anche il momento in cui è stato suonato l’Inno ufficiale della LIS.
“Quello proposto era quasi tutto lo spettacolo ufficiale della Nazionale – spiega il commissario tecnico per il settore musici Stefano Giovannetti – e siamo stati orgogliosi di proporlo in uno degli eventi di punta dell’estate umbra, che attira migliaia di presenze a Montefalco, la mia città. Ed è quindi stata un’emozione ancora più grande – ha commentato – poter esibirmi io stesso e mostrare il livello elevato dei nostri atleti, selezionati accuratamente tra i migliori delle diverse compagnie italiane affiliate alla LIS”.
E infatti, oltre ad elementi giunti prevalentemente dal Centro Italia (tra cui Viterbo e L’Aquila), erano presenti anche sbandieratori provenienti da Bergamo.