Da venerdì 25 giugno sarà disponibile tutte le piattaforme digitali “Bounce Back”, l’album d’esordio dell’omonima band. Bounce Back è un album composto da dieci brani, ognuno di essi capitolo di un racconto di rinascita. Il sapore è quello di un pop/rock melodico, più aspro o più spensierato ove necessario, saggiamente variegato a seconda dello scopo. Le sonorità non nascondono un affetto per la musica internazionale degli anni 80 e 90, seppur piene di modernità; la scelta dell’inglese rimarca questo tracciato, mirando infatti ad un inserimento in quel contesto che dominava alla fine del secolo scorso.
Definibile un concept, il suo filone narrativo si sviluppa dal negativo al positivo toccando, step by step, precisi spaccati emotivi, accompagnati da un contesto musicale molto codificato a livello emozionale. Lungo tutto il tragitto la storia si muove su più livelli di profondità, dalle viscere alla superficie più spiccia dell’individuo, finendo anche tra l’onirico e il soprannaturale, forse. Se da una parte c’è l’”Io”, dall’altra c’è il “Non Io”, inteso per quello che si pone ad ostacolo dell’essere umano. Gli artisti la chiamano ombra, ma concretamente è tutto ciò che limita, soffoca la felicità e realizzazione. Insicurezza, debolezza, apatia, inettitudine, ansia, depressione, dipendenze, sono lì ad offrire un caldo e facile riparo, ponendosi a scorciatoia, facendo lentamente e pericolosamente abbandonare la voglia di star bene. Con la loro musica, il duo vuole porgere una mano, dare una scossa: il tempo è troppo prezioso per essere gettato al vento.
I Bounce Back ci hanno gentilmente concesso un’intervista.
“Bounce Back” è il vostro album d’esordio, di che cosa si tratta?
Ciao a tutti e pronti ad accogliere a braccia aperte il nostro album! E’ un album di cui siamo fieri, dal suono pop rock internazionale, con dieci brani concatenati in una storia di rinascita. Parliamo di quello che accade dentro un individuo quando cerca di recuperare se stesso e chi ama. I nostri brani hanno un sound moderno, anche se con un sapore classico…
Che cosa volete trasmettere con questo album?
Vogliamo trasmettere l’idea che il tempo è prezioso, che gli errori si commettono e fanno parte del gioco, che le persone care non vanno mai messe da parte, che è importante chiedere aiuto, che non si è soli, che la musica consola, che la purezza che seppelliamo ci tira fuori dai guai, che la via più semplice talvolta è la peggiore, che il duro lavoro porta risultati.
Che tipo di accoglienza vi aspettate?
Non facciamo musica di moda, siamo convinti che ci apprezza lo faccia sul serio, senza avere in testa un motivetto per 5 minuti e basta. Dobbiamo costruirci l’audience, perchè purtroppo non è musica di moda. Lo faremo suonando in giro e usando i social!
Come nasce il vostro progetto musicale?
Nasce da un aperitivo a Milano tra di noi, dopo che ci siamo conosciuti su un gruppo Facebook. Avevamo idee simili e voglia di fare esattamente quello che stiamo facendo…siamo contenti, anche se vorremmo macinare un sacco di Live, cosa che non ci è stata possibile causa Covid…
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