I Franco e La Repubblica dei Mostri ci hanno gentilmente concesso un’intervista.
“Superstiti Superbi Supereroi” è il vostro nuovo singolo, di che cosa si tratta?
È un brano che abbiamo scritto e arrangiato in questi mesi di isolamento, in una modalità per così dire “casalinga”, senza troppo lavoro in fase di produzione. Sentivamo l’esigenza di rispondere a questo periodo di assenza forzata di live, dopo aver dedicato molto tempo alla lavorazione del nostro ultimo disco (uscito a febbraio 2020), con un processo più snello e per così dire istantaneo di brani che hanno preso vita negli ultimi mesi, tra cui appunto questo singolo.
Cosa volete comunicare con questo brano?
Non c’è un percorso narrativo lineare nel pezzo, sono immagini e sensazioni che vengono soprattutto dall’esigenza di restituire il rovesciamento di prospettiva che ci ha portati ultimamente a rivolgere lo sguardo sulle piccole cose, sui dettagli legati alla quotidianità. Le mura di casa sono diventate nell’ultimo anno la dimensione principale intorno a cui hanno preso corpo i nostri pensieri.
Che tipo di accoglienza vi aspettate?
Ci piace pensare che la gente abbia “fame” di musica, oggi più che mai. In questi mesi abbiamo avvertito la voglia, da parte di chi ci segue, di tornare sotto palco e immaginiamo che questa voglia possa trasformarsi in curiosità verso le nuove uscite.
Come nasce il vostro progetto musicale?
Il progetto nasce nel 2014 dall’unione di un cantautore e un batterista che facevano parte di una precedente formazione in un altro progetto musicale, con una violoncellista amica con cui avevamo collaborato in passato, e con un bassista / polistrumentista di grande esperienza e professionalità. Non è nato attorno a un tavolo o per annunci, ma per via di un passaparola e intuizioni non proprio contestuali. Si è iniziato a lavorare a casa su alcune idee creative e ci si è resi conto di cosa poteva servire per cucire il vestito più adatto. Così si è arrivati a inserire stabilmente il violoncello, e ci si è resi conto dell’importanza di un polistrumentista esperto. L’entusiasmo di ciascuno di noi nel lavorare assieme ci ha fatto capire che eravamo diventati velocemente una band, probabilmente perchè queste cose non si decidono, ma si avvertono, accadono e basta.
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