Tamara, si presenti ai nostri lettori, con pregi, vizi e virtù…
Ciao a tutti, mi presento: mi chiamo Tamara Brazzi e sono nata su una nuvola cerulea, con una penna sempre in tasca, sognando di sognare. Credo di essere una donna entusiasta, creativa e con una grande capacità di adattamento. Sono una collezionista di scarpe e golosa di cioccolato fondente. Amo tutto ciò che è vecchio: vecchi libri, vecchi amici, scrivere lettere e vino vecchio.
Chi o che cosa l’ha avvicinata alla scrittura e alla lettura?
Sin da piccola ho sempre avuto la passione della scrittura; diciamo che i miei giochi principali erano la penna ed un foglio di carta. Ero una bimba solitaria, quando tornavo a casa da scuola, mi chiudevo in camera e ascoltavo la musica scrivendo racconti facendo galoppare la mia fantasia.
Si dice che un bravo scrittore, e lei lo è assolutamente, sia in primis un eccellente lettore, che genere di lettrice è lei e che cosa ama particolarmente leggere?
Quando leggo un libro è come se entrassi in contatto con lo scrittore, non ho un genere che prediligo. A volte mi piace rispolverare i classici della nostra Letteratura, a volte amo perdermi in romanzi di giovani autori di vario genere. L’ultimo libro che ho letto è Bianca Cappello, la biografia di una donna veneziana. Sono un’amante del Rinascimento Veneziano in tutte le sue sfaccettature.
Indubbiamente si intuisce che nutra un profondo interesse anche per la Storia e Veronica ed Io ne è una lampante conferma. Quale è stata la genesi della sua opera e quali sono state la maggiori difficoltà che ha riscontrato durante la stesura?
Credo che con Veronica sia nato un amore a prima vista, mi sono imbattuta nella sua figura per caso e da quel momento non l’ho più lasciata. Ho iniziato un viaggio alla ricerca della sua vita: dove viveva e dove lavorava. Ho fatto diverse ricerche alla Fondazione Querini Stampalia, alla Biblioteca Marciana e all’Archivio Nazionale di Stato. Ho consultato diversi documenti dell’epoca e la cosa che mi ha stupita che, pur essendo un personaggio femminile veneziano una scrittrice e una poetessa, non era molto conosciuta in Laguna.
Studiando la storia mi sono imbattuta in vademecum di bellezza scritto da Caterina De Medici e ho trovato curioso capire quali fossero gli strumenti di bellezza dell’epoca. Così ho trovato un ingrediente che veniva utilizzato dalle cortigiane dell’epoca e ho lanciato una linea di rossetti con due nuances, il rosso e nude, che si chiama Il segreto delle cortigiane. L’ho sponsorizzato poi sui Social e su altri canali.
Ma quali sono le frasi e i commenti che lei porta maggiormente nel cuore riguardo a suddetta opera?
Quest’opera la porto particolarmente nel cuore perché questa donna, nonostante sia vissuta diversi secoli fa, mi ha trasmesso tantissime emozioni, per la sua grande emancipazione mentale e per la sua grande forza, nonostante le avversità dell’epoca. Le donne a quei tempi erano relegate a un ruolo e non potevano avere una vita alternativa, a seconda della loro estrazione sociale.
Per che cosa si sente di dire grazie a Veronica e perché?
Grazie Veronica per l’esempio che hai dato a tutte le donne. Sei stata una donna che ha contribuito all’emancipazione femminile grazie alla forza della tua mente.
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