Tasse americane sui vini francesi: le preoccupazioni di Confagricoltura

75

vino

PARIGI – Si è aperto un altro contenzioso commerciale tra Unione europea e Stati Uniti d’America, che riguarda le esportazioni di vini. Se ne è discusso ai margini della riunione del G7 in corso a Biarritz. In partenza per la Francia, rileva Confagricoltura, il presidente Trump ha dichiarato che i vini francesi destinati al mercato Usa potrebbero essere sottoposti a dazi aggiuntivi fino al 100% del valore. I dazi sarebbero la risposta alla tassa sul fatturato delle grandi società tecnologiche (oltre 750 milioni di euro), varata in Francia lo scorso mese di luglio, con effetto retroattivo dal 1° gennaio.

Come stabilito dalla normativa americana, sottolinea Confagricoltura, il 19 agosto si è svolta a Washington un’audizione pubblica con le parti interessate dalla tassa francese. Pertanto, già nei prossimi giorni, il rappresentante Usa per i negoziati commerciali potrebbe proporre formalmente al presidente Trump il varo di una contromisura, sotto forma di dazi aggiuntivi a carico delle importazioni dalla Francia di vini e altri prodotti.

Dal canto suo, il presidente del Consiglio europeo ha fatto sapere che l’Unione risponderà ai dazi che potrebbero essere imposti dagli Usa, per “proteggere con determinazione i vini francesi”.

Gli sviluppi della situazione sono seguiti con particolare attenzione dalla Confagricoltura.

“Sotto il profilo legale, non è chiaro come gli Stati Uniti potrebbero sottoporre a tariffe aggiuntive soltanto le importazioni di vini francesi, senza colpire i prodotti in arrivo dagli altri Stati membri della Ue – dichiara il presidente Massimiliano Giansanti – Siamo perciò molto preoccupati per quanto potrebbe verificarsi nei prossimi giorni. L’export di vini italiani ammonta a 1,5 miliardi di euro l’anno. Si tratta della prima voce delle nostre esportazioni complessive di settore, oltre 4 miliardi, destinate al mercato americano. Auspichiamo che, alla fine, prevalga una via negoziale – aggiunge Giansanti – anche perché il contenzioso tra Ue e Usa non si esaurisce con la tassa francese sulle imprese digitali”.

Confagricoltura ricorda che, a seguito di una pronuncia dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sugli aiuti pubblici al gruppo Airbus, gli Usa hanno stilato una lista di prodotti importati dalla Ue per un valore di circa 25 miliardi di dollari, da sottoporre a dazi aggiuntivi fino al 100%. Nella lista sono compresi i principali prodotti del “Made in Italy” agroalimentare: vini, formaggi, olio d’oliva e agrumi.

Come dimostrato da uno studio redatto dal ministero dello sviluppo economico, l’Italia sarebbe tra gli Stati membri più colpiti dai dazi Usa che potrebbero scattare entro l’anno, dopo la valutazione del Wto sulla congruità economica della misura rispetto al danno subito dagli operatori Usa (il gruppo Boeing).

Dal canto suo, la Commissione europea ha già fatto sapere che è pronta a varare un pacchetto di misure di ritorsione sui prodotti importati dagli Usa.

“Come già evidenziato alla Commissione europea, che ha competenza esclusiva in materia di scambi commerciali – conclude il presidente di Confagricoltura – ribadisco che è necessario il massimo impegno per evitare una guerra commerciale. Sarebbe particolarmente pesante per il nostro settore”.