“Costituisce fatto notorio – si legge nella bozza di denuncia destinata alla Corte dei Conti – che con riferimento alla realizzazione dell’opera infrastrutturale Torino-Lione, la cosiddetta Tav, il Governo italiano abbia richiesto al Governo francese uno slittamento cronologico per la realizzazione dell’opera, e in particolare un congelamento della pubblicazione dei bandi, in attesa di conoscere le risultanze di un’analisi costi-benefici”.
Ma, si legge ancora, “con lettera del 3 ottobre 2018, Telt, soggetto incaricato della realizzazione dei lavori relativi alla sezione transfrontaliera, ha scritto che ‘al di là di un orientamento non significativo di qualche settimana, il decalage ha un impatto medio mensile di 75 milioni di euro e compromette la data-obiettivo del 1 gennaio 2030, dovendosi escludere la possibilità di recuperare tale ritardo attraverso ulteriori contrazioni imposte alle imprese'”.
“Poiché al momento della presentazione della presente denuncia – si legge ancora nel testo – il termine di ottobre indicato dalla società è ampiamente decorso, si ritiene configurabile con certezza il danno”.
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