Terrana (Udc Italia): “Serve la didattica a distanza, c’è un problema trasporti pubblici”

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PALERMO – Il Coordinatore Politico dell’Udc Italia in Sicilia, l’On. Decio Terrana, trasmette una nota in cui evidenzia come la Scuola può diventare veicolo di diffusione di Covid-19, anche a causa dei conseguenti assembramenti degli studenti sui mezzi pubblici, invitando a considerare misure più adeguate che limitino i contagi a causa delle attività didattiche.

“Gli Studenti oggi rischiano di portare nelle proprie case il contagio – trasmette l’On. Terrana – Risulta incredibile che i DPCM del Governo si soffermino su varie limitazioni a Bar, Ristoranti e Piccole Attività e non affrontino problemi molto gravi come il contagio che può interessare i nostri Ragazzi. Deve essere assolutamente ridotto il flusso di Studenti nelle Scuole e sui mezzi Pubblici; in diverse scuole ormai si registrano casi di Studenti ed Insegnanti Positivi al Covid. Si rischia di trasformare le Scuole in un focolaio generalizzato: se i ragazzi portano nelle case il Covid sarà difficile poi fermare la Pandemia una volta che ci si contagia all’interno dello stesso nucleo familiare”.

Il Segretario Regionale dell’Udc Sicilia critica anche la scelta di modificare l’orario scolastico o di inserire i doppi turni, ritenendo queste misure insufficienti.

“Non può essere sufficiente modificare gli orari di entrata nelle scuole o inserire i turni pomeridiani – aggiunge l’On. Terrana – Laddove i ragazzi possono essere autonomi, quindi Scuole Superiori ed Università, si dovrebbe immediatamente passare alla Didattica a Distanza. Misura da adottare, se possibile, anche per le Scuole Medie. Il Rischio è molto alto e stiamo rischiando tutti. Diminuendo la presenza degli Studenti sui mezzi Pubblici si diminuisce molto il rischio di contagio. Arrivano da tutta Italia le immagini degli assembramenti sui Trasporti Pubblici. Milioni di Pendolari, Studenti e Lavoratori, sono oggi altamente a rischio ma il Governo continua a presentare soluzioni che ci porteranno esclusivamente a dover chiudere tutto. Prima che sia troppo tardi e saremo costretti a fermarci tutti per un nuovo lockdown, dobbiamo limitare al massimo i rischi di contagio lasciando a casa tutte quelle persone che possono continuare le loro attività anche a distanza”.