The Cure, dopo 16 anni arriva il nuovo album “Songs of a lost world”

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the cure ph. vella
The Cure – ph. Andy Vella

LONDRA – Dopo 16 anni, The Cure tornano con un nuovo album. L’1 novembre esce in tutto il mondo ‘Songs of a Lost World’. Si tratta del 14esimo lavoro in studio del gruppo e il primo da 16 anni a questa parte. Alcuni brani tratti dal disco sono stati cantati live per la prima volta durante il loro tour, ‘Shows of a Lost World’, 90 date in 33 Paesi, e che ha totalizzato oltre 1 milione e 300mila spettatori. Il primo singolo ‘Alone’ è stato il brano di apertura in ciascuno show ed è disponibile sulle piattaforme digitali. Il resto della tracklist sarà svelata nelle prossime settimane sui profili social e sul sito ufficiale della band.

Sul primo singolo (che è anche il brano di apertura dell’album) il frontman Robert Smith ha dichiarato: “È il brano che ha sbloccato il disco; non appena abbiamo registrato quel pezzo ho capito che doveva essere la canzone d’apertura e ho sentito che l’intero disco veniva messo a fuoco. Per un po’ di tempo ho cercato di trovare la giusta frase d’apertura per la giusta canzone che facesse da apripista al progetto, lavorando sul concetto di ‘essere soli’, sempre con la sensazione assillante di sapere già quale dovesse essere la frase d’apertura… appena abbiamo finito di registrare mi sono ricordato della poesia ‘Dregs’ del poeta inglese Ernest Dowson… e quello è stato il momento in cui ho capito che la canzone – e l’album – erano diventati qualcosa di concreto”.

‘Songs of a Lost World’ è stato scritto e arrangiato da Robert Smith, prodotto e mixato da Robert Smith & Paul Corkett e cantato dai The Cure – Robert Smith: Voce/chitarra/basso/tastiere, Simon Gallup: basso, Jason Cooper: batteria/percussioni, Roger O’Donnell: tastiera, Reeves Gabrels: chitarra. L’album è stato registrato ai Rockfield Studios a Wales. Robert Smith ha creato il concept e Andy Vella, fedele collaboratore dei Cure, si è occupato del design e della parte visiva. La cover ritrae una scultura del 1975 di Janes Pirnat, Bagatelle.