“Ti dedico il silenzio” di Ultimo è un singolo che fa innamorare solo a sentirlo. Poi ci si chiede da dove arrivi questa profondità di voce e timbro, questi sentimenti così affilati e taglienti dell’anima, quel ronzio che gira intorno le parole, quelle paure lontane che emergono limpide e sciolgono il male, il malessere che evapora e vaporizza l’aria strana della sera. Ma non ha importanza, scorrono nell’ascolto come dolci carezze che portano in una altra dimensione.
La dimensione del silenzio indotta dalla musica. É tutto possibile con la voce di Ultimo, pseudonimo di Niccolò Moriconi che racconta lo scroscio dell’amore, il suo impatto in modalità tanto delicata che conduce alla riflessione e ad entrare in una sfera di vitalità spenta e lottata per riaccendersi. La lotta combattuta del rapporto che decolla e affonda ma non smette di trarre linfa perché vera.
I rumori muti che fanno silenzio, le pene che si arrovellano e si distaccano ma tornano come boomerang e tengono svegli. La gente che passa e guarda ma nella sua finzione non lascia che penetri nel cuore irrigidito che cerca un attimo di silenzio e raccoglimento.
Sono tanti gli spunti che si traggono da un ragazzo di soli 23 anni che ha già fatto sold out in tutte le date previste nei 18 palazzetti italiani del suo “Colpa della favole tour”, la tournèe iniziata il 27 aprile.
Venerdì 5 aprile è uscito invece il nuovo album del giovane cantautore romano “Colpa delle favole” (Honiro, distribuzione Believe) che è stato vincitore del Festival di Sanremo 2018 nella categoria “Nuove Proposte” con Il ballo delle incertezze. In soli pochi anni Ultimo dunque sta ascendendo nelle classifiche e sta prendendo largo piede tra il pubblico che lo accoglie sempre nei vari eventi con grande fervore.
“Ti dedico il silenzio” è una ballata che si snoda tra il ripensamento, i colori tenui della sera, dell’alba, la volontà di capire l’altro, la voglia di ritrovarsi e dedicare il silenzio che è espressione dell’interiorità, della nostalgia di un lascito lontano da recuperare, di un amore da riallacciare. Non c’è pretesa, rabbia, ostinazione, non c’è nervosismo, non ci sono immagini evocate che riecheggino malsani episodi. Non ci sono tragedie e disperazione ma un sano viversi l’attimo di meditazione e silenzio che in sé racchiude e risponde di tutti quei sensi incompresi.
Le parole sovrastano spesso le situazioni e il silenzio qui invece si fa da protagonista come ad evincere un ruolo di primo piano nelle relazioni perché siano appianate da una ricerca interiore che si riverbera nelle parentesi di solitudine, con i cellulari spenti e sul finire e principio della giornata. Un investitura totale e completa dell’amore che proietta il giovane a dedicarsi alla sua causa con abbandono e affidamento.
Quello che più colpisce è l’accostamento tra la voce solista con poco strumentale e sonorità lievi in accompagno ed il tema del tutto in linea, rispettosi l’uno dell’altro. Il silenzio che spiega, parla e decifra, il silenzio di una musica che dolce e docile che ci conduce per mano a scoprirci e ritrovarci.
L’amore infatti non ha bisogno di tante spiegazioni e discorsi ma di un attingere come alla fonte la sua verità. Il silenzio così in dedica è bellissimo e perfetto, come dire ti dedico tutto me stesso, ciò che di più intimo mi appartiene. E sentire il brano e vedere Ultimo sul palco acclamato da tantissimi coetanei fa ben sperare per l’avvenire di tanti giovani!
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