Marco Pacassoni al vibrafono e marimba insieme al basso di John Patitucci e alla batteria di Antonio Sanchez incidono un disc dal titolo “Life”. Già disponibile in tutti i negozi di dischi e su tutte le piattaforme streaming e download pubblicato su etichetta EMJazz e distribuito da EGEA Music. Marco Pacassoni racconta: “Life è il sogno di una vita vissuta ogni giorno intensamente. Come quella di ogni individuo, ma in particolare quella di ogni musicista. Io sono nato a Fano, una piccola cittadina famosa per il suo Carnevale e per essere La Città della Fortuna. Nel mio caso la fortuna nella fortuna è stata quella che Fano ospita un importante Festival Jazz da quasi trent’anni ed io ho avuto la possibilità di ascoltare fin da piccolo i migliori musicisti del mondo a casa mia. Probabilmente avrò anche ascoltato concerti storici di cui non ricordo nulla, ma quello che è sicuro è che quella musica ha fatto respirare a tutti un’aria diversa, anche se all’inizio solo per pochi giorni all’anno. È stato quasi inevitabile che appena possibile sia andato io a casa loro per imparare e per capire. Al Berklee College of Music di Boston ho capito cosa significa confrontarsi ed imparare dagli altri. È lì che il mio microcosmo si è frantumato per fare spazio ad un orizzonte fatto di multiculturalità e di inevitabili contaminazioni”.
John Patitucci & Antonio Sanchez non hanno bisogno di presentazioni. Hanno scritto rispettivamente la storia del basso e della batteria. Patitucci in particolare, con Pastorius, è sicuramente per tecnica ed interpretazione tra i primissimi bassisti nel mondo.
Il disco è scritto per intero da Pacassoni ed interpretato dal Marcco Pacassoni Trio con Marco stesso al vibrafono e marimba John Patitucci al basso acustico ed elettrico e Antonio Sanchez alla batteria.
Dieci pezzi, (gli ultimi due sono libere improvvisazioni) che svelano tutta la sua poetica, il suo mondo musicale fatto di semplici complessità (Time Vibes, Italian Creativity), di melodia (Anita), di progressioni armoniche intriganti (Valse à Trois), di tempi irregolari (Life), di danza (Marimbass e Train Trip) e di respiro (Un Lento Bolero).
I virtuosismi contenuti nei brani sono controllati e consapevoli, più simili a farfalle in un prato che alle solite mosche impazzite chiuse in una stanza. John e Antonio sono entrati nella poetica di Marco in punta di piedi con una delicatezza ed un rispetto per le composizioni che solo i grandi musicisti possono avere. Hanno creato insieme aldilà della partitura, hanno “giocato” e “suonato”, sintesi perfetta del doppio significato in alcune lingue del verbo suonare. Lo stile elegante e senza tempo di John ed il drumming acrobatico e pittorico di Antonio hanno abbracciato il modo di suonare di Marco.
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