Turismo

Tirolo, alla scoperta dei Laghi di Sopranes e dell’Alta Via di Merano

Laghi di Sopranes ©Harald Wisthaler

TIROLO – Il borgo di Tirolo è un punto strategico per raggiungere mete affascinanti e paesaggi di una bellezza da lasciare senza fiato, perché si trova alle pendici delle cime più belle del Parco Naturale del Gruppo di Tessa (il più grande dei 7 parchi naturali dell’Alto Adige). Partendo con la funivia dell’Alta Muta nel centro del paese, ad esempio, è possibile imboccare il sentiero n. 22 dalla stazione a monte che porta al Gruppo lacustre dei Laghi di Sopranes nel Parco Naturale del Gruppo di Tessa.

Da questo punto in poi, inizia un percorso circolare di 13 km, con un dislivello in salita di 1140 metri, che richiede resistenza e assenza di vertigini, ma che regala viste incomparabili da varie prospettive. Il primo lago che si raggiunge, dopo circa 3 ore, è il Lago di Latte (in realtà sono 2, uno più piccolo e uno più grande) a 2540 m s.l.m., segue il Lago Lungo a 2589 m, il più grande con una lunghezza di 1 km, larghezza di 300 metri e profondità di 35 metri; successivamente si raggiungono il Lago Verde (2338 m), il Lago Nero (2589 m), il piccolo Lago Lavagna (2501 m), il Lago Catino (2518 m), il Lago di Casere (2117 m), il Lago di Vizze (2126 m) e infine il piccolo laghetto delle Zanzare.

Queste 10 perle al centro del Gruppo di Tessa, sono i laghi alpini più belli e famosi dell’Alto Adige e rappresentano la più grande piana lacustre alpina d’alta quota della regione. Uno spettacolo naturale unico, che copre una superficie totale di 30 ettari e si estende ad un’altitudine da 2117 a 2589 metri.

Ogni specchio d’acqua è diverso dall’altro, per forme e per colori: gioielli policromi difficili da dimenticare per l’incanto dei giochi di luce che si creano con i raggi del sole. La flora e la fauna di questi splendidi scenari sono molto suggestive e, sebbene difficili da vedere, nelle acque dei Laghi di Sopranes vivono dei salmerini.

I Laghi di Sopranes, formati ed alimentati dai ghiacciai risalenti all’era glaciale, fungono anche da importante serbatoio d’acqua per il territorio circostante.

Il periodo ideale per andare alla scoperta di queste meraviglie è da giugno a settembre e non è raro trovare, lungo la riva, della neve o del ghiaccio residui, testimoni ostinati dell’inverno passato.

Sempre dalla stazione a monte della funivia dell’Alta Muta di Tirolo passa il lunghissimo percorso dell’Alta Via di Merano, uno dei sentieri escursionistici circolari più incantevoli dell’arco alpino. L’itinerario – segnalato con il nº 24 – venne inaugurato nel 1985 e si trova all’interno di un’area naturale protetta.

L’Alta Via è un itinerario di circa 100 km, anch’esso all’interno del Parco Naturale Gruppo di Tessa, percorribile in cinque/otto tappe giornaliere, con paesaggi unici e panorami su incantevoli vette, sulla Val Venosta e, nelle giornate limpide, anche sulle Dolomiti e sul Massiccio dell’Ortles. La parte verso Sud è caratterizzata da una vegetazione submediterranea, quella Nord consente un’immersione in un paesaggio alpino d’alta quota.

Le numerose possibilità di ascensione e discesa dell’Alta Via di Merano consentono di cominciare l’escursione o fare ritorno a valle in diverse località; i punti d’accesso sono facilmente raggiungibili con funivie o mezzi pubblici.

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Redazione
Argomenti: viaggi

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