“Voglio ringraziarti perché da quell’amore puro, a me è sembrato incredibile riuscire a parlarti. Volevo ringraziarti, perché con Amore Puro tu mi hai dato la possibilità di esplorare ancora di più la mia voce, facendomi capire quanti colori poteva avere. Per me è stata una grande scoperta, a parte l’onore per aver lavorato con te a stretto contatto”, dice Alessandra. “Ero in cucina e preparavo una carbonara, avevo 25 anni. Lui mi dice ‘Ciao, sono Tiziano’, io non stavo capendo. Lui ha iniziato a chiedermi come facessi la carbonara”, ha raccontato la Amoroso.
Poi interviene Tiziano Ferro, che racconta: “La prima cosa che dissi ad Alessandra fu questa: ovvero che lei non aveva bisogno di altro, che aveva tutto. Le chiesi di abbassare la tonalità della canzone, e le dissi che spaccava con le basse. È stato un onore per me, perché lei si è fidata e si è lasciata guidare, ciò che fa un buon artista”, racconta il cantante dalla California. “È stata puntuale, non ha dato scontata la presenza delle persone che lavorano con e per lei, è una ragazza giovane, lei si è fatta il mazzo, veniva in studio puntuale ogni mattina pronta e riscaldata”.
Ci sono momenti con Alessandra Amoroso che Tiziano trova davvero speciali? “Alessandra è molto generosa, si prende cura degli altri. Questa cosa mi commuove e colpisce”, ha raccontato Ferro. “Io cantavo e Tiziano disegnava, lui si concentrava disegnando”, ha ribattuto la Amoroso. “Per me il disegno è meglio di un promemoria, ogni linea mi ricorda quell’attimo”, risponde Tiziano. “Al Forum d’Assago, quando Alessandra ha cantato per la prima volta le canzoni di questo disco, lei mi ha salutato dal palco e a me esplodeva il cuore di gioia, così mi son fiondato sul palco ad abbracciarla”, racconta ancora.
Alessandra chiede a Tiziano Ferro un consiglio per San Siro: “La prima volta che ho fatto degli stadi pensavo di non essere capace, ma poi mi sono detto che avrei dovuto andare lì e fare quello che so fare. Le persone che avevano comprato il biglietto non stavano venendo a cercare qualcun altro, ma stavano venendo a cercare me. Anche tu, lo sai già fare, lo farai solo su un palco più grande. Se sei arrivata lì sai benissimo come si fa: fai quello che facevi nei piccoli bar karaoke, che poi hai fatto ad Amici, che poi hai fatto al Forum. Non c’è nessuna persona tra le nuove leve che merita di più di te di calcare quel palco. Per me ha funzionato”, risponde.
“Lo stadio non crea distanze, secondo me è un luogo comune. Lo stadio ha qualcosa di inspiegabile che crea più intimità di tanti posti piccoli. Ale, fai quello che sai fare, non devi inventarti nulla. Non cadere nell’errore che siccome è uno stadio chissà cosa devi fare, tu devi fare quello che hai sempre fatto”, conclude il cantante.
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