“Le scelte fatte si basano su criteri oggettivi condivisi con le regioni. Un decreto ministeriale di fine aprile scorso elenca tutti i 21 indicatori. C’è una cabina di regia in pieno accordo con le regioni – e di cui fanno parte anche rappresentanti della Conferenza delle Regioni – per il monitoraggio dell’andamento dell’epidemia. Alla luce di tutto questo non si capisce dunque come sia possibile che alcuni Governatori siano rimasti così sorpresi dalla valutazione ricevute. Il Dpcm serve per aiutare le Regioni non certo per punirle, i Governatori dovrebbero conoscere i parametri dei loro territori. Serve un lavoro di squadra, non una guerra senza alcun senso”, conclude l’ex ministro.
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