E c’è chi ipotizza che alla fine ai tecnici nel governo vadano deleghe di peso, ma che numericamente i politici possano essere di più. Continua a circolare l’ipotesi che i ministri di partito siano dodici: tre al M5s, due ciascuno a Pd, Fi e Lega, uno a Leu, Iv e Misto. Quanto ai nomi, si citano Giancarlo Giorgetti e Riccardo Molinari o Giulia Bongiorno per la Lega, Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli per il M5s (‘fuori quota’, eventualmente, il premier Giuseppe Conte), mentre per il Pd sarebbero in lizza Andrea Orlando (foto), Dario Franceschini e Lorenzo Guerini. Difficile, invece, l’ingresso del segretario Nicola Zingaretti, anche perché potrebbe chiedere poi di entrare Matteo Salvini.
In Forza Italia si citano Antonio Tajani e Anna Maria Bernini, per Leu Roberto Speranza, per Iv Teresa Bellanova. Resisteranno questi nomi alla prova di Draghi? Difficile dire. Così come non confermati sono i nomi dei possibili tecnici al governo. Circola con insistenza, come riporta l’Ansa, l’ipotesi di Carlo Cottarelli alla Pa, Marta Cartabia alla Giustizia, Luciana Lamorgese all’Interno, Rocco Bellantone alla Salute ed Elisabetta Belloni agli Esteri.
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