I militari stanno procedendo – tra le province di Pordenone e Treviso – anche a una serie di perquisizioni a carico di diversi responsabili e alla esecuzione di 2 di obblighi di dimora.
I corposi elementi probatori raccolti dalla G di F hanno permesso di scoprire l’esistenza di un florido e collaudato traffico internazionale di cocaina proveniente dalla Spagna e destinata al Friuli Venezia Giulia, gestito da una organizzazione di malavitosi composta da cittadini dominicani ed italiani residenti nelle provincie di Udine, Pordenone e Treviso.
Le menti del traffico si avvalevano di corrieri ovulatori (bodypackers), reclutati tra propri parenti connazionali (per questo particolarmente «devoti» ai capi), che dovevano far arrivare la micidiale polvere bianca a Pordenone, alternando l’utilizzo di aereo, treno, pullman, auto, allo scopo di disorientare gli investigatori.
I corrieri della “morte bianca” giunti in Friuli venivano sistemati in luoghi sicuri dove espellevano gli ovuli di cocaina ingeriti (involucri di lattice del peso di 1 grammo che avvolgono 10 grammi di cocaina), immediatamente poi immessa nella “rete” di spaccio locale.
Figure centrali della banda dei trafficanti, due caraibici che avevano le missioni più importanti da perseguire: l’approvvigionamento della “polvere bianca” in territorio iberico e l’addestramento di insospettabili corrieri: tra questi tre donne caraibiche, una delle quali ultrasessantenne.
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