WASHINGTON – Donald Trump a tutto campo se la prende con Apple e Google per la Cina, ma difende l’intera Silicon Valley dalla “stupidità” del presidente francese Emmanuel Macron e della sua digital tax. “Valutiamo tutte le azioni a disposizione” contro Parigi, afferma la Casa Bianca. In una serie di tweet infuocati il presidente americano ne ha per tutti.
Se la prende con Google: “Potrebbero esserci o non esserci timori di sicurezza nazionale sui rapporti fra Google e la Cina. Se c’è un problema lo scopriremo, mi auguro sinceramente che non ci sia”. Poi tocca ad Apple: in 140 caratteri il tycoon respinge ufficialmente la richiesta di Cupertino per un’esenzione dai dazi per i componenti del Mac Pro prodotti in Cina. Lo fa con tweet che non lascia adito a dubbi: se Cupertino vuole evitare i dazi allora produca negli Stati Uniti.
Il no presidenziale segue la decisione di Apple di spostare la linea di produzione del nuovo Mac Pro dal Texas alla Cina visto che – ha spigato Apple – diversi dei componenti non possono essere prodotti negli Stati Uniti e “non sono strategicamente importanti o legati” all’iniziativa di Pechino ‘Made in China 2025’.
La bocciatura del presidente non pesa sui titoli Apple che, grazie alla spinta sul 5G con l’accordo con Intel, salgono a Wall Street, anche se con rialzi contenuti. E’ rally invece per Google e Twitter grazie a trimestrali oltre le attese. Mountain View sta festeggiando la sua migliore seduta dal 2015 con un balzo fino all’11% innescato da un balzo dei ricavi del 19% nel secondo trimestre e un utile schizzato a 9,95 miliardi di dollari.
Twitter vola di oltre 9% con l’aumento degli utenti giornalieri alla cifra record di 139 milioni. In controtendenza invece Amazon, che perde l’1,70% dopo che l’utile nel secondo trimestre è cresciuto di un modesto 3,6% nonostante ricavi in aumento del 20%. Ma è la Francia e la sua digital tax approvata l’11 luglio a scatenare la furia di Trump, che minaccia ritorsioni.
Nel mirino dell’amministrazione americana potrebbero esserci i vini francesi, e il tycoon lo lascia intravedere: “l’ho sempre detto che i vini americani sono migliori”. Trump vede la tassa approvata come una misura contro le aziende tecnologiche americane, visto che andrà fra le altre a colpire Apple, Google, Amazon e Facebook. “Annunceremo a breve una sostanziale azione reciproca contro la stupidità di Macron” twitta furioso.
E gli Stati Uniti si stanno muovendo proprio in questo senso. Un’indagine è stata avviata sulla tassa francese in base alla ‘Sezione 301’ della legge sul commercio, che autorizza il presidente a prendere le misure necessarie per ottenere la rimozione da parte di un governo straniero di politiche che danneggiano o limitano gli scambi commerciali americani. “L’amministrazione sta valutando anche tutti gli altri strumenti a sua disposizione”.