WASHINGTON – “Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai” la vittoria: Donald Trump ha esordito così davanti ad alcune migliaia di fan radunatisi nel parco a sud della Casa Bianca per la manifestazione ‘Save America’ contro i brogli. “Fermeremo il furto” dei voti, ha detto ‘The Donald’, usando lo slogan “stop the steal”. Non solo: “Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo”, ha anche detto Trump. “Se Mike Pence fa la cosa giusta, vinciamo le elezioni”: arringando i suoi fan a Washington, Trump ha rafforzato le pressione sul vicepresidente perché ribalti la vittoria di Joe Biden quando il Congresso si riunirà sotto la sua presidenza per certificarla. Nel suo comizio contro i brogli, a Washington, Donald Trump ha attaccato come “deboli” i repubblicani che al Congresso intendono certificare la vittoria di Joe Biden.
Trump ha evocato su Twitter il sospetto di nuovi brogli nei due ballottaggi in Georgia per il Senato, che con il 97% dei voti vedono un serrato testa a testa tra i candidati. “Sembra che stiamo preparando una grande ‘discarica di voti’ contro i candidati repubblicani. Aspettano di vedere di quanti voti hanno bisogno?”, ha cinguettato. “E’ appena successo che sono stati trovati altri 4000 voti nella contea di Fulton. Ci siamo”, ha aggiunto. Il presidente ha inoltre ritwittato post che insinuano il furto del voto.
Intanto i sostenitori di The Donald sono arrivati a Capitol Hill, dove il Congresso era impegnato nel processo per la ratifica della vittoria di Joe Biden. Immediato lo scontro con la polizia, costretta a intervenire dopo che gli appelli a disperdersi sono caduti nel vuoto. La polizia di Washington ha evacuato due edifici governativi (il Madison e il Cannon Building) dopo che i sostenitori di Trump hanno cercato di fare irruzione.
Gli alleati di Donald Trump in Congresso si sono opposti alla ratifica dei voti dei grandi elettori dell’Arizona, dopo che quelli dell’Alabama e dell’Alaska sono stati certificati. A presentare l’opposizione è stato il senatore repubblicano Roy Blunt. L’obiezione fa sì che la sessione congiunta del Congresso venga interrotta, con la Camera e il Senato che tornano nelle rispettive aule per una discussione che può durare fino a due ore.