ROMA – In una fase delicata come quella che stiamo vivendo, le attenzioni sono concentrate sull’emergenza COVID-19 con un rischio concreto che vengano sottovalutati o ignorati i bisogni dei pazienti più fragili come quelli affetti da cancro. Tra questi una categoria sulla quale è necessario focalizzare un’attenzione speciale è quella delle persone affette da tumori gastrointestinali (stomaco, pancreas, colon-retto), neoplasie molto aggressive che costituiscono tre fra le prime 5 cause di morte oncologica nel nostro Paese. Si assiste a un’evidente disomogeneità nel trattamento di queste patologie a livello nazionale, in particolare quando la malattia è in fase avanzata.
FAVO, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, con il coinvolgimento delle principali Associazioni Pazienti di riferimento per queste patologie e con AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, ha creato un Gruppo di Lavoro per analizzare i bisogni clinici ancora insoddisfatti dei pazienti con tumori gastrointestinali e per definire le priorità di intervento per migliorarne l’assistenza, da condividere con le Istituzioni.
Da una prima ricognizione delle esperienze riportate dalle Associazioni coinvolte, la situazione è tutt’altro che confortante: mancanza di metodi di screening per il tumore gastrico e del pancreas, tempi lunghi dell’iter diagnostico con conseguenti diagnosi tardive, assenza di terapie per lo stadio metastatico, disomogeneità nella presenza delle strutture di cura di eccellenza sul territorio nazionale e scarsa attenzione alla continuità terapeutica-assistenziale ospedale-domicilio.
Un vero e proprio grido d’allarme sull’attuale condizione assistenziale di questi pazienti, molto spesso sottovalutata: un appello accorato a Istituzioni e decisori politici per sensibilizzarli sulla necessità di garantire una continuità terapeutica in tutte le fasi della malattia in modo equo e accessibile a tutti i pazienti con tumori gastrointestinali sull’intero territorio nazionale.