“Tutta l’Italia” di Gabry Ponte è una ballata rivisitazione di una pizzica movimentata, energica, ammaliante che scatena tutta l’Italia come ripete il ritornello e come titola la canzone. Un brano che ha scosso Sanremo 2025 e tutta la platea all’Ariston e da casa chi seduto sul divano assisteva alla kermesse ligure.
Un testo che spazia e mostra nel video scene di vita quotidiana e persino arriva a toccare il Padre Nostro, il gesto di Gabry Ponte, in un contesto musicale vivace che esalta la semplicità, le tradizioni, radici forti e vere, vere quanto la mamma che cucina la salsa di pomodoro e gli spaghetti con il basilico verde e profumato.
Poi la moda che fa degli stracci, le monetine, i canti, la voglia di ballare, cantare, di esagerare per tutta l’Italia senza sosta, senza stop con un bicchiere in mano senza sforare. Siamo “dei bravi ragazzi apposto” dice Ponte, “la cucina stellata di avanzi” e poi di nuovo si salta, si balla, “lasciateci ballare che qui ci sente tutta l’Italia” su una pizzica che ritma ogni parola.
Una canzone che ha portato in voga la normalità, l’autenticità, la bellezza della giovinezza che vuole divertirsi, gioire, il sud che arriva a baciare il nord nella settimana importante della musica di alta performance.
Connubi e abbracci di una melodia pugliese che rinfrescano il senso di appartenenza, che forniscono uno spartito di gioia spassionata che celebra la melodia di una Italia che è tutta unita, tutta unica, tutta ma proprio tutta immersa in suoni e parole che si scambiano saltelli e rivitalizzano gli umori dando movimento anche ai più irrigiditi.
Una ballata che immagino ci accompagnerà per altri tanti mesi prossimi in spiagge, feste, e varie occasioni.