Adesso “siamo di fronte a una crisi ancora più difficile che richiede un salto di qualità ancora più marcato nell’integrazione, un approccio completamente transnazionale – ha aggiunto Gualtieri – esprimo un certo rammarico che non ci sarà Mario Draghi a condurre per l’Italia questo importante negoziato”.
“Il sostegno garantito dal discorso di Von Der Leyen all’Ucraina – afferma- si conferma forte, come la scelta di proseguire con le sanzioni contro la Russia, anche senza aumentarle, è stata forte e importante. Come importante è ribadire l’impatto impegnativo di tutto ciò sull’economia dell’Unione”.
In ambito di governance economica – continua – dell’Ue “ho sentito la presidente spingersi più in là di quello che avrei pensato. Il commissario Gentiloni propone da tempo una riforma di queste regole, in particolare quella sul debito che è inapplicabile. Ci sono stati diversi paper, compreso quello tedesco, ma il modello Pnrr cui si è spinta Von Der Leyen, quello della ownership, insieme alla frase in cui ha affermato che è necessario mantenere un livello di indebitamento in queste fasi di crisi profonda, prospetta una direzione molto importante anche per il nostro Paese”.
“Voglio esprimere la mia commozione personale per l’omaggio di Von der Leyen a David Sassoli. È stato toccante vederne le immagini, in questa sala che ha accolto la sua camera ardente. Le parole della presidente sono il grande merito di David e l’eredità cospicua che lui ci lascia e lascia all’Unione”, conclude.
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