Quindi, conclude l’Ue, “dovrebbero essere prese misure per rafforzare la capacità distributiva dei regimi pensionistici e meglio integrarli con regimi supplementari”. Non ci stanno i sindacati: “C’è la necessità, periodicamente, di tranquillizzare la Commissione Europea sul livello della spesa pensionistica italiana e la Uil assolve puntualmente a questo compito”, sottolinea con una nota il segretario confederale Uil, Domenico Proietti.
“Infatti – aggiunge – la spesa per le pensioni, in Italia, è stabile e ampiamente sostenibile nel breve, medio e lungo periodo. Essa equivale all’11% rispetto al Pil, perfettamente in media con gli altri Paesi europei, meno della Francia e della Germania”. Per la Uil “è bene continuare a modificare la Legge Fornero, per garantire una maggiore flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 63 anni e favorire un concreto rilancio e un rafforzamento della previdenza complementare”.
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