ROMA – “Le ipotesi circolate in ordine ad un rinnovo parziale dei contratti, inteso a limitare gli adeguamenti economici solo ad una parte di lavoratori pubblici prendendo a riferimento le attuali soglie di retribuzione, ci trova fermamente contrari”. Lo afferma in una nota il Segretario generale della UILPA Nicola Turco commentando: “Siamo fortemente convinti che il Sindacato non consentirà mai ulteriori divisioni nel mondo del lavoro, il contratto è un diritto sacrosanto che non può essere negato ad alcuno ed è di tutta evidenza che la sua stessa natura giuridica ne impone l’applicazione all’intera platea di lavoratori. Una diversa prospettiva, oltre che porsi in palese violazione dei diritti costituzionalmente sanciti, sarebbe oltremodo lesiva della dignità e della professionalità di tanti lavoratori che da sette anni stanno pagando a caro prezzo gli effetti di una crisi cui non hanno minimamente contribuito”.
“Un atteggiamento di tipo discriminatorio è per noi del tutto inaccettabile, non siamo disposti a tollerare ulteriori interventi intesi a frammentare il mondo del lavoro”. Incalza Turco: “Riteniamo fondamentale estirpare ogni derivazione culturale di tipo conflittuale poiché la divisione del mondo del lavoro, erodendo in modo differenziato diritti e tutele, genera malanimo e ostilità, lede il concetto stesso di democrazia e non risponde ai canoni di una società costituita sul valore fondante del lavoro. Ed anche la salvaguardia delle specificità, sovente millantata come garanzia di diritti, sia reale e non costituisca il paravento della politica del divide et impera!”.
Prosegue il Segretario Generale della Uilpa: “Il rinnovo del contratto deve garantire un adeguato recupero del potere di acquisto, eroso da sette lunghi anni di fermo retributivo, a tutti i 3 milioni di dipendenti pubblici che quotidianamente assicurano l’erogazione dei servizi pubblici alla collettività, nessuno escluso, si tratta di un presupposto fondamentale per restituire la dignità che loro compete. L’unico elemento di differenziazione di tipo economico sul quale possiamo aprire un confronto riguarda la distribuzione di risorse accessorie, che siano aggiuntive a quelle già in godimento. Noi siamo a favore della valutazione del merito ma, affinché ciò sia possibile, è necessario individuare gli strumenti che ne consentano un esito trasparente e obiettivo, attraverso un sistema basato su criteri oggettivi, scevri da interpretazioni personalistiche e soggettive, e soprattutto distante dalla presunzione di esistenza di predeterminate percentuali negativamente connotate”.
“Sul punto – aggiunge Turco – va precisato che il recupero della dignità dei lavoratori del Pubblico Impiego deve passare anche attraverso il superamento di quelle norme inique che attualmente sottendono ai procedimenti di valutazione, sui quali occorre intervenire in modo serio e pragmatico”.
Peraltro, Turco ricorda che “il rinnovo dei contratti pubblici costituisce una misura economica di grande impatto, infatti nel momento in cui nuove risorse vengono immesse nel circuito del mercato enormi sono i vantaggi che ne derivano per tutti gli operatori economici”.
“Nell’ambito della contrattazione – sottolinea il Segretario Generale della Uilpa – riteniamo prioritario che si definisca un nuovo sistema di relazioni sindacali che abbia come fine il recupero dell’efficienza e della piena funzionalità delle amministrazioni pubbliche. Si tratta di un obiettivo sul quale devono convergere gli interessi di tutte le parti coinvolte, noi siamo fermamente convinti che le esigenze della collettività debbano costituire la finalità essenziale e che l’ottimizzazione degli standard qualitativi e quantitativi nell’erogazione dei servizi pubblici passino necessariamente attraverso il confronto ed il dialogo costruttivo tra datori di lavoro e rappresentanze dei lavoratori”.
Evidenzia Turco: “L’auspicio è che possa instaurarsi sin dall’inizio un clima di collaborazione e di dialogo costruttivo, elementi indispensabili per favorire l’individuazione di percorsi condivisi e di soluzioni idonee a garantire il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e la valorizzazione della professionalità di quel grande capitale umano che costituisce la più grande ricchezza che la Pubblica Amministrazione possiede”.
“Solo partendo da questo convincimento – chiosa Turco – è immaginabile che la macchina pubblica possa abbandonare le mulattiere impervie, oscure, sulle quali sta pericolosamente arrancando, vittima di deviazioni incomprensibili imposte da politiche miopi e poco perspicaci, e tornare finalmente in carreggiata, a viaggiare su strade a scorrimento veloce che consentano di guardare verso orizzonti aperti e luminosi”.