Uscito lo scorso 22 maggio il nuovo singolo di Diodato, il cantautore rivelazione della kermesse sanremese. Disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali, Un’estate diversa è un brano che parla di questa tanto sospirata fase due. Dopo aver annunciato la ripresa dell’attività live – “figlia di questo tempo” – per il nuovo album “Che vita meravigliosa” oggi parliamo di questo nuovo singolo.
Scritto durante la quarantena, questo brano trasmette la speranza di quanti sperano che si possa tornare – al più presto – a quella normalità che tanto ci è mancata, come ha dichiarato il cantante stesso: “Un’altra estate nasce dal desiderio di tornare a vivere, a quella possibilità di arrivare su una spiaggia e guardare il mare”.
Un periodo lungo, quello del lockdown, che ha costretto tutti i cantanti a farci i conti. E i risultati sono evidenti: quei pochi concerti che sono stati autorizzati, sono stati tutti incentrati sulla situazione attuale. Anche le tematiche di (quasi) tutti i testi in circolazione, sono stati polarizzati verso questo periodo anomalo e difficile. Di recente lo stesso Diodato, già premio David di Donatello con Che vita meravigliosa, si è esibito nella splendida e deserta Arena di Verona in occasione dell’Europe Shine a Light, temporaneo sostituto del noto Eurovision Song Contest, tenuto in panchina per ovvi motivi.
Una quaranena lunga ed impegnativa che ha costretto chiunque a fare i conti con le proprie ombre e le proprie inquietudini. Diodato, con una sensibilità spiccatamente cantautorale le aveva riassunte così: “Una delle cose ad avermi impressionato e incuriosito di più in questo periodo di lockdown è stato ciò che mostrava la mia finestra. Costretto a rimanere in casa, ho lasciato vagare lo sguardo sul paesaggio cittadino che quello spiraglio dipingeva. Ho visto gli ultimi giorni d’inverno raccontare già la primavera che sarebbe arrivata, mentre nei nostri cuori rimaneva un freddo doloroso, un gelo che ancora ora fatica a sciogliersi. La natura andava avanti, nonostante la nostra assenza e proprio grazie ad essa riconquistava i suoi spazi, i suoi profumi. Una primavera potente e insieme immobile sembrava volerci incoraggiare, quasi stuzzicare in modo crudele o forse solo indicarci la via per tornare con una consapevolezza diversa. Ho aperto la mia finestra a Milano e ho sentito il profumo del mare”.
Lo vedi arriva un’altra estate
lo so non ci credevi più
che è stato buio l’inverno, troppo duro un inferno
è così immobile la primavera
Ma tu ora dove sei?
dimmi dove sei
che oggi ti porto via
E ce ne andiamo al mare
chissà che effetto fa
vediamo se questo tempo ci rincuora
se questa estate ci consola
Lo vedi amico arriva un’altra estate
e ormai chi ci credeva più
che è stato duro l’inferno ma non scaldava l’inverno
hai pianto troppo questa primavera
E tu ora dove sei?
dimmi dove sei
che oggi se vuoi ti porto via
E ce ne andiamo al mare
chissà che effetto fa
vediamo se questo tempo ci rincuora
se questa estate ci consola
E nuoteremo con il cuore in gola fino all’orizzonte
perché in fondo noi in quell’orizzonte ci crediamo ancora
ci crediamo ancora
tu ci credi?
Io ci credo ancora
E ce ne andiamo al mare
chissà che effetto fa, lo devi arriva una tempesta
e ce ne andiamo al mare
chissà che effetto fa, che poi magari ci consola
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