MILANO – Riceviamo e pubblichiamo una nota pervenuta dagli operatori dello sport, tra i settori più colpiti dall’emergenza sanitaria per Coronavirus, sulla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 9 marzo per chiedere la riapertura delle attività sportive.
“A pochi giorni dalla presentazione del nuovo DPCM del 6 marzo tutti noi gestori e lavoratori di palestre, centri sportivi, scuole di danza, tecnici, allenatori e quant’altro, siamo già allo stremo. La nostra rabbia e l’indignazione ci hanno spinto a fare rete e a promuovere con adesioni da tutta l’Italia una manifestazione nazionale prevista per il prossimo 9 marzo ore 15.00 a Piazza del Popolo, Roma.
Il 9 Marzo 2021 sarà trascorso un anno da quando il settore sportivo è stato costretto a fermarsi per poi essere collocato, dalle Istituzioni del nostro paese, in un inspiegabile ed ingiustificabile “dimenticatoio collettivo”. Nonostante l’indiscutibile contributo che lo sport apporta in ambito sociale, culturale, sanitario, educativo ed economico e nonostante, attraverso l’attività fisica, si educhino i più giovani ad uno stile di vita sano e si mantengano gli anziani in buona salute psico-fisica (prevenendo malattie spesso invalidanti) lo sport pare ormai relegato in Italia a ruolo di mera attività ludica e quindi “serenamente sacrificabile”. Ciliegina sulla torta è anche la mancata nomina, ad oggi, del ministro dello Sport: omissione interpretabile come velata conferma che, per questo nuovo esecutivo, noi tutti facciamo parte delle categorie professionali da non garantire. La situazione nel complesso ci preoccupa molto: ci sentiamo vittime, invisibili e mute, di torti reiterati e mancati indennizzi senza che ciò abbia giustificazioni plausibili.
Non siamo negazionisti, non vogliamo né mai lo abbiamo voluto rischiare la nostra salute né quella dei nostri clienti.
Chiediamo dunque una data certa per la riapertura in sicurezza (come avvenuto negli ultimi giorni per i cinema e i teatri).
Lo sport non é derubricabile ad una mera attività ludica. Lo sport cura il corpo e la mente.
Lo sport rappresenta una cura per molte malattie invalidanti. Un integrazione per i diversamente abili, una scuola di vita per i giovani (un modo sano di socializzare, imparando i valori del fair play, rigettando cyberbullismo e dipendenze da tecnologia e sostanze varie). Lo sport ritarda il fisiologico ingresso nella “vecchiaia” e contrasta l’insorgenza di malattie cardiovascolari (vera piaga della nostra epoca) traducendosi in un risparmio notevole a livello sanitario. Vorremmo delle risposte sulla mancata erogazione degli indennizzi. L’ultimo tranche di ristori è datata dicembre 2020. Il nuovo esecutivo non si è ancora espresso in merito.
La nomina del Ministro dello Sport può attendere perché non é importante?
La nostra impressione è che si stia operando in modo da causare l’estinzione dell’intero comparto, lasciandolo senza una guida e senza tutela alcuna. Tra le varie conseguenze ci sarà la chiusura di migliaia di attività che non riusciranno a riaprire, l’aumento inevitabile della disoccupazione, l’aggravarsi di patologie e il ritardo nei recuperi dagli infortuni. Per tutti questi motivi saremo in piazza a manifestare, in modo pacifico e rispettando il distanziamento, tutto il nostro sdegno. Cercheremo, con interventi strutturati e con testimonianze selezionate volte a far comprendere le nostre istanze, di ottenere una volta per tutte un proficuo dialogo con le Istituzioni”.
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