“Sono davvero contenta di aver avuto la possibilità di girare nella ‘mia’ Nardò. E’ stata una bella occasione per rivivere alcuni ricordi d’infanzia, attraverso luoghi a me cari”
È disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Una canzone così”, nuovo brano di Alessandra Nicita. “Una canzone così”, nuovo singolo di Alessandra Nicita, ha il sapore del ricordo, del ritorno alle radici, ma al tempo stesso invita a non restare appesi al passato, avendo la capacità di guardare oltre e di vivere il presente. Un viaggio introspettivo e nel tempo che non faccia dimenticare quello che siamo stati e abbiamo vissuto. In questo brano, s’incontrano e si fondono due culture: quella del Sud Italia e quella del Sud America, attraverso echi sonori somiglianti allo stile di Rino Gaetano ed a quelle Messicane, mediante le risonanze timbriche di Tony Canto, produttore artistico e arrangiatore del singolo della Nicita.
Alessandra Nicita ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Una canzone così” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
È un brano fresco, estivo, con un piede nel passato, l’immagine di mia nonna in cucina, la mia terra e i suoi colori, e uno sguardo rivolto al futuro. Le melodie ricordano un po’ quelle sudamericane con le sue inconfondibili chitarre, anche se il mio stile cantautorale non ne rimane intaccato e resta ben riconoscibile. Mi piace sperimentare mantenendo la mia personalità e la mia timbrica artistica.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
E’ un brano che ti fa battere i piedi a tempo, che si affaccia al passato ma allo stesso tempo, è un monito a “restare vivi”, senza rimanere ancorati a quello che è stato. Spesso accade che la vita trascorsa ci sembri più bella, perché i ricordi addolciscono tutto. Il messaggio che voglio trasmettere è proprio questo: lasciamo che il passato sia una carezza sul cuore, ma sforziamoci di vivere il presente concentrandoci sulle cose che ci fanno star bene.
C’è anche un videoclip, come s caratterizza?
Abbiamo girato il video in Salento, riprendendo le sue innumerevoli bellezze. Devo dire che il regista ha colto in pieno il senso del brano, riuscendo a conferire anima e spensieratezza attraverso le immagini del videoclip. Ci siamo divertiti parecchio!
Tra le varie cose sei scrittrice, cantautrice, poeta, psicologa e psicoterapeuta. Cosa ti ha fatto avvicinare all’arte e alla cultura in generale?
Provengo da una famiglia che ha sempre dato importanza alla cultura e all’arte, i miei genitori mi portavano a teatro sin dall’età di cinque anni e io ero sempre l’unica bambina in sala e mi divertivo moltissimo. Ho iniziato fin da piccola a scrivere poesie, canzoni, pensieri, ma in casa mia volevano fortemente che io studiassi e di questo li ringrazio tanto. Banalmente ( si fa per dire )per scrivere una canzone devi attingere dalla vita, dalla fantasia, dalle storie che vivi o che conosci, e saper raccontare non è poi semplice come si possa credere. E poi senza cultura siamo tutti a metà.