Per questo motivo il Comitato “Priorità alla Scuola” per sabato 23 maggio, alle ore 15.30, organizza una mobilitazione a livello nazionale per chiedere al Governo più insegnanti, assunzione precari e precarie, più personale A.T.A, più scuole, più spazi (ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all’aperto, più risorse per la Scuola Pubblica. Le mobilitazioni si svolgeranno in molte città: Firenze, Roma, Milano, Bologna, Napoli, Genova, Modena, Pistoia, Pontedera, Faenza, Torino, Arezzo, Cagliari, Trapani, Vicenza, Reggio Emilia, Taranto.
Finora il Comitato “Priorità alla Scuola” non ha ricevuto alcuna risposta alla lettera, sottoscritta da circa 85mila firme (https://bit.ly/2AIHCb3), che è stata inviata lo scorso 18 aprile alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Né negli ultimi decreti del Governo né nelle recenti dichiarazioni rilasciate dalla ministra emergono linee chiare sulle modalità di apertura della scuola a settembre. Per questa ragione il Comitato ha deciso di organizzare una manifestazione in forma statica in luoghi simbolici e centrali di numerose città italiane per chiedere che tutte le scuole siano aperte a settembre, in presenza, in continuità e in sicurezza.
Arezzo, via Emilia 10, ore 15.30
Bologna, piazza Maggiore ore 15.30
Cagliari, Bastione Saint Remy, ore 15.30
Faenza (RA), piazza del Popolo ore 15.30
Firenze, Piazza Ss. Annunziata, ore 15,30
Genova, prefettura di Genova, ore 15.30
Milano, Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, via Soderini 24, ore 15.30
Modena, piazza Grande, 15.30
Napoli, piazza Dante, ore 10.30
Pistoia, piazza del Duomo, ore 15.30
Pontedera (PI), piazza Garibaldi, ore 15.30
Reggio Emilia, piazza Martiri del 7 luglio, ore 15.30
Roma, largo Bernardino da Feltre, ore 15.30
Torino, piazza Castello, ore 15.30
Trapani, piazza Vittorio Emanuele, ore 15.30
Vicenza, piazza Biade, ore 16
Attualmente le regole per manifestare prevedono il distanziamento obbligatorio di 2 metri tra le persone e/o nuclei familiari e l’uso obbligatorio della mascherina.
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