In platea anche il consigliere regionale del Lazio, Antonio Aurigemma, il general manager di Farmeglio, Luca Caliò, il presidente dell’Associazione Farmacisti Divulgatori, Filippo D’Alfonso, la consigliere dell’Ordine degli avvocati di Roma, Saveria Mobrici e la vice presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Elvia Ciancio, e i rappresentanti del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, dell’Unione nazionale dei farmacisti titolari di sola parafarmacia e della Federazione nazionale parafarmacie italiane.
“Quando si parla di farmacisti, quasi sempre, si pensa solo alla farmacia, intesa come luogo fisico di esercizio dell’attività di vendita di farmaci e presidi sanitari”, ha affermato la promotrice del convegno Rossana Matera, che ha annunciato la nascita di un’associazione. “Porteremo alla luce un’Associazione che si troverà al centro di un grande network di contatti con diverse realtà aziendali al fine di favorire l’ampliamento degli sbocchi professionali “Raramente si parla di farmacisti, in quanto tali, indipendentemente che siano proprietari o meno di una farmacia. Questo equivoco ha senza dubbio radicato una visione della professione del farmacista che ormai non risponde più alla realtà del settore”. Per questo occorre una riforma che, attraverso anche un intervento istituzionale e con la collaborazione del mondo accademico, possa portare a una nuova considerazione della professionalità del farmacista. Occorre dare finalmente seguito alla farmacia dei servizi quale presidio del Servizio sanitario nazionale. Questa nuova farmacia multifunzionale può costituire un valido presidio della rete extraospedaliera ed essere attiva in molteplici campi di attività dando così spazio e opportunità alle nuove leve della professione. Come ha spiegato il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma, dott. Emilio Croce dopo la rivoluzione del secolo scorso “le farmacie sono passate da officine dei medicamenti a presidi del territorio. La legge 405 del 2001 introdusse la dispensazione del farmaco, che prima era riservata al farmacista in farmacia, passandola anche alle Asl e agli ospedali. Nel 2006, con il decreto Bersani, venne consentito alla parafarmacie e alla grande distribuzione di vendere alcuni farmaci con la presenza e l’assistenza del farmacista. E arriviamo a oggi, con la legge sulla concorrenza del 2017, che ha provocato la scissione del binomio farmacia – farmacista. Questo ha consentito al capitale di accedere alla proprietà della farmacia. La farmacia dovrà divenire sempre più un presidio di salute, cui il cittadino dovrà avere accesso ai servizi sanitari. Questa cosa però non trova ancora attuazione, perché occorre una convenzione. Anche il corso di laurea in farmacia dovrà essere ammodernato”. Aspetto rimarcato anche dal vice presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, Giuseppe Guaglianone, che ha ribadito la necessità di rilanciare la formazione tra gli associati.
Una riforma che passa anche per la qualità dei corsi di laurea, come ha spiegato il direttore del dipartimento di chimica e tecnologia del farmaco presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Bruno Botta “Siamo commercianti o farmacisti?” è stata la domanda provocatoria posta alla platea dal segretario dell’Ordine dei farmacisti di Roma, Nunzio Giuseppe Nicotra. “Negli ultimi anni”, ha spiegato, “Siamo stati deprofessionalizzati e il nostro ruolo sembra essere relegato al ruolo di commesso venditore, condizionata dunque, maggiormente l’indipendenza del nostro ruolo sanitario”.
“E’ importante trovare nuovi spunti di occupazione”, ha spiegato la professoressa Carlotta Marianecci, “Siamo convinti che il farmacista può ricoprire ruoli all’interno del Servizio Sanitario Nazionale”. L’avvocato Alessandro Diotallevi ha rimarcato anche la necessità di coinvolgere in questa battaglia anche le altre categorie professionali “per restituire dignità a questa nobile professione”. Infine, la giornalista scientifica Marialuisa Roscino ha evidenziato la necessità “di una profonda riflessione sull’attuale condizione lavorativa che il farmacista vive, con oggettive difficoltà di far valere il proprio ruolo professionale sanitario. Nel lavoro di comunicazione e formazione che intendiamo portare avanti saranno contemplati i ruoli, il sapere medico-scientifico proprio del farmacista e non dunque commerciale. Perché il farmaco dispensato dallo stesso farmacista non è un prodotto commerciale ma un medicinale”.
L'Opinionista® © 2008-2024 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube