A favore della legge hanno votato i deputati del partito di maggioranza sovranista Fidesz ‒ guidato dallo stesso Orban ‒ e alcuni della destra estrema.
I pieni poteri sono assegnati a Orban senza limitazione temporale: la richiesta dell’opposizione di inserire nel testo una limitazione di 90 giorni è stata rifiutata.
Forti critiche a questo provvedimento sono giunte da più parti: “Oggi inizia la dittatura senza maschera di Orban” denuncia il leader dei socialisti ungheresi Bertalan Toth. Tamás Sneider, presidente del partito nazionalista Jobbik, ha parlato di “colpo di Stato”. La replica di Orban è stata: “L’opposizione sta dalla parte del virus”.
Un giudizio fortemente negativo viene anche dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. La risposta a un’epidemia, così come a qualsiasi altro tipo di emergenza, può avere un forte impatto sui diritti umani, la cui violazione, a sua volta, ostacola anziché facilitare il superamento dell’emergenza: Amnesty International, nel ribadire questo concetto, si impegna affinché le restrizioni applicate dai vari Paesi corrispondano ai princìpi di necessità, proporzionalità e legalità. E il direttore di Amnesty International Ungheria David Vig dichiara che “Questa legge crea uno stato d’emergenza indefinito e incontrollato e attribuisce a Orban e al suo governo carta bianca per limitare i diritti umani. Questo non è il modo di affrontare la crisi molto concreta causata dalla pandemia di Covid-19”.
“Abbiamo bisogno di forti salvaguardie per garantire che le misure per restringere i diritti umani adottate sotto lo stato d’emergenza siano strettamente necessarie e proporzionali, per proteggere la salute pubblica. Questa nuova legge concede poteri illimitati al governo per governare per decreto oltre la pandemia” prosegue David Vig.
Pesanti critiche vengono anche dall’Europa: il commissario europeo per la Giustizia e lo Stato di diritto Didier Reynders comunica che “La Commissione europea sta valutando le misure di emergenza adottate dagli Stati membri in relazione ai diritti fondamentali. In particolare per il caso della legge votata oggi in Ungheria sullo stato d’emergenza e le nuove sanzioni penali per la diffusione di informazioni false”.
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