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L’inscindibile unione tra atto pittorico e musica nell’Informale Materico di Orazio Cappello

Per entrare nella dimensione creativa, quel magico istante in cui la razionalità è lasciata in silenzio e l’impulso emozionale trova il suo spazio vitale, alcuni autori hanno bisogno di rinchiudersi nel magico mondo della musica, dove le note costituiscono quel concatenamento armonico in grado di trasportare letteralmente l’artista all’interno del suo sentire più profondo permettendogli di creare un dialogo tra il sé e il gesto esecutivo. In questo tipo di approccio l’intensità espressiva viene amplificata proprio da quel trasformare i colori in accordi e per quel dare un ordine alle proprie emozioni che non vengono più impresse in maniera impulsiva e irruenta sulla tela, bensì danzano letteralmente sulla superficie per trovare un nuovo ordine governato solo ed esclusivamente dall’armonia dell’ascoltare e del percepire. Il protagonista di oggi mette in dialogo le sue due passioni, quella per la musica e quella per la pittura, dando vita a uno stile in cui la ricerca artistica è mezzo per lasciar coesistere i due differenti linguaggi che trovano realizzazione, fusione e concretezza sulla tela.

Il punto di maggiore svolta nell’arte del Novecento fu compiuto con la rivoluzione dell’Arte Astratta, quel momento in cui tutto il rapporto con la figurazione fu rinnegato per dare spazio a un modo di intendere la pittura completamente sovversivo rispetto al passato, perché i tempi moderni e veloci in cui le innovazioni stavano cambiando la vita in ogni campo avevano bisogno di trovare un linguaggio creativo che fosse altrettanto all’avanguardia. Il padre dell’Astrattismo, Vassily Kandinsky, fu anche il primo autore a mettere in evidenza l’importanza dell’emozione, nel suo caso specifico quella generata dall’unione tra la suggestione musicale l’atto esecutivo poiché non solo si lasciava ispirare dalle sinfonie di Wagner e di Schoenberg, ma attribuì un legame tra le gradazioni di colori e gli strumenti musicali permettendo così alle sue opere di essere una vera e propria visualizzazione dell’armonia delle note con cui amava avvolgersi quando dipingeva. Paul Klee, altro grande esponente dell’Astrattismo, fu egli stesso violinista e dunque era fortemente legato alla musica classica polifonica al punto che da molti studiosi le sue tele, per la caratteristica di sovrapporre strati e piani visivi, potevano essere considerate interpretazione di composizioni musicali, in particolare quelle di Igor Stravinsky. Dunque agli inizi l’Arte Astratta mostrava quella necessità di congiunzione con l’interiorità dell’autore che poteva esprimersi in libertà proprio grazie all’assenza di una regola visiva e dunque razionale nell’esecuzione, che avrebbe distolto dall’istintività creativa; il percorso di ascolto e manifestazione delle emozioni fu però interrotto bruscamente da un’inversione completa di tendenza, quella determinata dall’assoluta razionalità del Suprematismo e del De Stijl, movimenti che determinarono l’allontanamento da ogni tipo di inquinamento della soggettività sulla purezza del gesto plastico. Fu necessario attendere gli anni Cinquanta e la nascita dell’Espressionismo Astratto per recuperare quel rapporto tra atto pittorico e impulso interiore che liberò gli artisti da ogni regola esecutiva e gli permise di esprimere la propria essenza seguendo unicamente il proprio istinto creativo; dunque l’irruenza di Jackson Pollock veniva guidata dalle note concitate del free jazz mentre la contemplazione meditativa di Mark Rothko si armonizzava alle note isolate e prolungate di Morton Feldman, solo per citare due tra i maggiori esponenti del movimento. L’artista Orazio Cappello, di origini siciliane ma da anni residente in provincia di Venezia, rivisita completamente le teorie espressive dei suoi predecessori che hanno messo la musica al centro della propria produzione pittorica introducendo elementi di linguaggi artistici distanti eppure in virtù del suo istinto creativo, assolutamente armonizzabili alla sua poetica esecutiva.

1 Al maestro Giovanni Allevi – tecnica mista, resina epossidica e installazione su tela, 90x65cm

A sua volta appassionato di musica, artista per indole fin da bambino ma con una scelta di vita che lo ha condotto verso una professione tecnica, Orazio Cappello trasforma letteralmente ogni sua opera in dedica agli strumenti e alle melodie che lo conducono verso la sua dimensione creativa, quella dentro cui può chiudersi astraendosi dalla contingenza, per liberare un’interiorità in grado di esprimersi in maniera spontanea solo attraverso le sue passioni, la musica e la pittura, e la coniugazione imprescindibile tra di esse.

2 Melodia di passione – tecnica mista, collages di spartiti musicali, foglia oro, legno, ferro e resina su tela, 60x40cm

Dal punto di vista stilistico il suo percorso è una costante sperimentazione, unione di diversi linguaggi che vanno a fondersi perché funzionali ad ampliare le sensazioni legate a un determinato ascolto, a una nota particolare, a una sinfonia o a un compositore per lui importante per la traccia lasciata grazie allo spirito innovativo e al talento; dunque Orazio Cappello mescola elementi di Espressionismo Astratto a un apporto materico riconducibile all’Arte Informale italiana ma anche a una mescolanza con l’Arte Povera, in particolar modo quella di Alighiero Boetti nelle opere in cui le lettere sembrano sottolineare ed enfatizzare i concetti espressi dall’ascolto delle note e la rilevanza della natura comunicativa e avvolgente della musica.

3 Neuroni in concerto – tecnica mista, collages, foglia oro, gomma Eva, legno e ferro su tela, 70x50cm

I materiali utilizzati per comporre i suoi lavori sono anch’essi frutto di una ricerca e di una sperimentazione attraverso la quale il processo esecutivo diviene parte stessa del risultato finale, allo stesso modo in cui la scrittura del rigo musicale precede la realizzazione di un brano, e dunque resina epossidica, foglia oro, gomma Eva, collage in carta, ferro, legno, sono tutti elementi indispensabili a dare vita a quell’unione visiva che sembra voler riprodurre l’accostamento delle note sullo spartito.

4 Dentro il contrabbasso – tecnica mista, gomma Eva, foglia oro, collages, ferro, legno, fili in teflon e resina, 90x65cm

A volte gli strumenti sono chiaramente evocati e divengono protagonisti assoluti di un’opera, come in Dentro il contrabbasso che racconta la bellezza e la profondità evocativa del suono da esso emesso che riesce a generare un’energia positiva e sognante in Orazio Cappello il quale contorna lo strumento del colore azzurro legato all’armonia che si propaga intorno; il Dripping è funzionale a raccontarne la musicalità, come se nello stesso istante in cui l’artista stava eseguendo l’opera le note fossero fuoriuscite spontaneamente inducendolo a immortalare quel momento magico di connessione simbiotica tra il suo gesto pittorico e l’essenza dell’oggetto che stava raccontando, sottolineando la sensazione ricevuta con un atto impulsivo generato dalla sua capacità di apertura totale verso il fascino della musica.

5 Le corde dell’anima – tecnica mista, foglia oro, legno, ferro, fili in teflon e resina su tela, 60x30cm

In Le corde dell’anima questo concetto è fortemente enfatizzato poiché il lato sinistro del dipinto sembra appartenere alla parte più razionale, quella in cui la concentrazione è sull’esecuzione di un brano di cui le lettere, che compongono la parola music, sostituiscono le note musicali ma al contempo ne evocano il legame con la tecnica; al centro viene posto un bastoncino in legno che sembra rappresentare l’arco di un violino o di una viola, mentre sul lato sinistro tutto è lasciato all’istinto, all’emozione stimolata e generata nel momento dell’ascolto, abbandonando ogni tipo di filtro razionale e lasciando semplicemente che la melodia vada a toccare quelle corde emotive che vibrano in virtù della connessione profonda tra note e interiorità. In qualche modo questa opera sembra essere un’allegoria della vita di Orazio Cappello, in bilico tra la sua professione tecnica, dove dunque la razionalità ha bisogno di entrare in campo e predominare, e l’arte che da sempre ha un posto di primo piano che gli consente di abbandonare ogni schema logico per riunirsi con la parte emotiva, quella delle sensazioni e di una creatività che trova sfogo nel magico binomio musica-pittura. L’apporto materico scolpisce e mette in evidenza, quello puramente pittorico è base di sensazione su cui i colori divengono piccoli frammenti di pensieri, di concetti, o di semplici percezioni che si uniscono e raggiungono la consapevolezza arricchendo il protagonista del sentire, sia esso l’esecutore dell’opera o l’osservatore che ne fruisce.

6 Per Ezio Bosso – tecnica mista, collages di spartiti musicali, gomma Eva, foglia oro su tela, 70x50cm

In Per Ezio Bosso, Orazio Cappello ha voluto rendere omaggio al grande compositore e direttore d’orchestra recentemente scomparso di cui sembra evocare la grandezza di una vita professionale che lo ha condotto a essere uno dei maggiori esponenti del mondo musicale europeo, dirigendo orchestre di primo livello e ricevendo commissioni per comporre dalle maggiori istituzioni operistiche; la parte definita in nero su lato in alto a destra del quadro rappresenta il momento della morte avvenuta troppo presto che però è una minima parte, come se non potesse oscurare la grandezza del suo percorso in vita e l’indimenticabile ed eterna traccia che la lasciato con il suo passaggio.

7 È ora di riprendere – tecnica mista, gomma Eva, legno, ferro, foglia oro, collages e fili in teflon su tela, 90x65cm

Orazio Cappello ha al suo attivo la partecipazione a mostre collettive e a fiere d’arte su tutto il territorio nazionale, in occasione delle quali riceve consensi dal pubblico e dagli addetti ai lavori in virtù della sua originalità espressiva e della sua capacità di fondere linguaggi diversi per dare vita a un suo personale stile.

ORAZIO CAPPELLO-CONTATTI

Email: art.oraziocappello@libero.it

Sito web: www.pitturiamo.com/it/pittore-contemporaneo/orazio-cappello-13847.html

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The inseparable union between the pictorial act and music in Orazio Cappello’s Material Informalism

In order to enter the creative dimension, that magical instant in which rationality is left in silence and the emotional impulse finds its vital space, some authors need to enclose themselves in the magical world of music, where the notes constitute that harmonic concatenation capable of literally transporting the artist inside his deepest feelings, allowing him to create a dialogue between the self and the performing gesture. In this type of approach, expressive intensity is amplified precisely by that transformation of colours into chords and by that giving an order to one’s emotions that are no longer impulsively and impetuously impressed on the canvas, but literally dance on the surface to find a new order governed solely and exclusively by the harmony of listening and perceiving. Today’s protagonist brings his two passions, that for music and that for painting, into dialogue, giving life to a style in which artistic research is a means of allowing the two different languages to coexist and find realisation, fusion and concreteness on canvas.

The greatest turning point in 20th century art came with the revolution of Abstract Art, that moment in which the entire relationship with figuration was repudiated to make room for a way of understanding painting that was completely subversive with respect to the past, because the fast-paced modern times in which innovations were changing life in every field needed to find a creative language that was equally avant-garde. The father of Abstractionism, Vassily Kandinsky, was also the first painter to emphasise the importance of emotion, in his specific case that generated by the union between musical suggestion and the act of painting, since he not only allowed himself to be inspired by the symphonies of Wagner and Schoenberg, but also attributed a link between the gradations of colours and musical instruments, thus allowing his artworks to be a true visualisation of the harmony of the notes he loved to wrap himself in when painting. Paul Klee, another great exponent of Abstractionism, was himself a violinist and was therefore strongly linked to classical polyphonic music to the point that many scholars considered his canvases, due to their characteristic of overlapping layers and visual planes, to be interpretations of musical compositions, particularly those of Igor Stravinsky.

Thus, at its beginnings, Abstract Art showed the need for a connection with the inner self of the author that could express itself freely precisely thanks to the absence of a visual and therefore rational rule in the execution, which would have distracted from creative instinctiveness; however, the path of listening to and manifesting emotions was abruptly interrupted by a complete reversal of tendency, the one determined by the absolute rationality of Suprematism and De Stijl, movements that determined the distancing of subjectivity from the purity of the plastic gesture. It was necessary to wait until the 1950s and the birth of Abstract Expressionism to recover that relationship between the pictorial act and the inner impulse that freed artists from all executive rules and allowed them to express their essence by following only their own creative instinct; thus Jackson Pollock‘s impetuosity was guided by the agitated notes of free jazz while Mark Rothko‘s meditative contemplation harmonised with Morton Feldman‘s isolated and prolonged notes, just to mention two of the movement’s greatest exponents. The artist Orazio Cappello, of Sicilian origin but for many years resident in the province of Venice, completely revisits the expressive theories of his predecessors who placed music at the centre of their pictorial production by introducing elements of distant artistic languages, yet by virtue of his creative instinct, absolutely harmonisable with his performing poetics. Himself a music lover, an artist by nature since childhood but with a life choice that led him towards a technical profession, Orazio Cappello literally transforms each of his artworks into dedications to instruments and melodies that lead him towards his creative dimension, the one within which he can close himself by abstracting from contingency, to release an interiority that can only express itself spontaneously through his passions, music and painting, and the inseparable conjugation between them.

From a stylistic point of view, his path is one of constant experimentation, a union of different languages that come together because they serve to amplify the sensations linked to a particular listening, to a particular note, to a symphony or to a composer who is important to him for the trace he has left through his innovative spirit and talent; thus, Orazio Cappello mixes elements of Abstract Expressionism with a materic contribution that can be traced back to Italian Informal Art, but also a mixture with Arte Povera, especially that of Alighiero Boetti in works in which the letters seem to emphasise and underline the concepts expressed by listening to the notes and the relevance of the communicative and enveloping nature of music. The materials used to compose his artworks are also the result of research and experimentation through which the execution process becomes a part of the final result, in the same way that the writing of the musical staff precedes the creation of a piece, and therefore epoxy resin, gold leaf, Eva rubber, paper collage, iron, wood, are all indispensable elements to give life to that visual union that seems to want to reproduce the juxtaposition of notes on the score.

Sometimes the instruments are clearly evoked and become the absolute protagonists of a work, as in Dentro il contrabbasso (Inside the double bass), which tells of the beauty and evocative depth of the sound it emits that manages to generate a positive, dreamy energy in Orazio Cappello, who surrounds the instrument with the colour blue linked to the harmony that spreads around it; Dripping is functional in narrating its musicality, as if in the very instant in which the artist was executing the work the notes had sprung forth spontaneously, inducing him to immortalise that magical moment of symbiotic connection between his pictorial gesture and the essence of the object he was narrating, underling the sensation received with an impulsive act generated by his capacity for total openness towards the fascination of music. In Le corde dell’anima (The chords of the soul), this concept is strongly emphasised as the left-hand side of the painting seems to belong to the more rational side, the one in which concentration is on the execution of a piece whose letters, which make up the word music, replace the musical notes but at the same time evoke its connection with technique; in the centre is placed a wooden stick that seems to represent the bow of a violin or viola, while on the left side everything is released to instinct, to the emotion stimulated and generated at the moment of listening, abandoning any kind of rational filter and simply allowing the melody to touch those emotional chords that vibrate by virtue of the profound connection between notes and interiority.

In some way, this artwork seems to be an allegory of Orazio Cappello‘s life, poised between his technical profession, where rationality therefore needs to come into play and predominate, and art, which has always had a prominent place, allowing him to abandon all logical schemes to reunite with the emotional side, that of sensations and a creativity that finds vent in the magical combination of music and painting. The material contribution sculpts and emphasises, the purely pictorial one is the basis of sensation on which colours become small fragments of thoughts, concepts, or simple perceptions that come together and achieve awareness, enriching the protagonist of feeling, be it the performer of the work or the observer who enjoys it. In Per Ezio Bosso (For Ezio Bosso), Orazio Cappello wished to pay tribute to the great recently deceased composer and conductor, whose greatness he seems to evoke in a professional life that led him to be one of the greatest exponents of the European musical world, conducting first-rate orchestras and receiving commissions to compose from the major opera institutions; the part defined in black on the upper right-hand side of the painting represents the moment of his death, which occurred too soon, but is a small part, as if it could not obscure the greatness of his life and the unforgettable and eternal mark he left with his passing. Orazio Cappello has to his credit the participation in group exhibitions and art fairs all over the country, at which he has received acclaim from the public and insiders for his expressive originality and his ability to blend different languages to create his own personal style.

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Pubblicato da
Marta Lock

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