Cultura

Università: come riuscire a scegliere una facoltà che dia lavoro?

Scegliere la facoltà a cui iscriversi è sicuramente una decisione importante anche per i risvolti che può avere per il futuro, quindi avere le idee chiare è veramente indispensabile anche per non fare errori lasciando a metà il percorso! Di aiuto sicuramente sono le giornate di orientamento che possono “illuminare” la mente e dare così un supporto concreto sulla decisione (non facile) da prendere non tralasciando di vagliare i costi delle tasse universitarie oltre alle distanze per raggiungere la facoltà: Matematica o Fisica, Giurisprudenza o Lettere, Ingegneria o Scienze Politiche, Chimica o Farmacia, Medicina o Veterinaria, Economia o Architettura……è un vero dilemma!

Qual è la migliore

Tra le Università che vanno per la maggiore per trovare più facilmente occupazione c’è quella di Stanford poi varie degli Stati Uniti mentre per quello che riguarda il nostro “Bel Paese” il Politecnico di Milano è l’unica che si piazza in graduatoria tra le prime 40, seguono….a ruota….. l’Università di Bologna e la Sapienza di Roma. E ancora……… quella di Medicina dà buone possibilità di lavoro con uno stipendio allettante. D’altro canto anche Ingegneria offre questa possibilità a un anno dal conseguimento del tanto “agognato” titolo con una retribuzione in media più alta! Già sul versante della Facoltà di Economia i risultati per l’occupazione e per la retribuzione non sono gli stessi.

Non dimentichiamoci dell’Erasmus

Ovviamente scegliere una facoltà ubicata in un centro nevralgico di una città o metropoli può essere d’ausilio come anche immergersi in scambi culturali senza tralasciare esperienze all’estero come l’Erasmus, tutto questo dopo aver superato i test d’ingresso (ove richiesto). Certamente per aver più chances in campo lavorativo decisivo sarà optare per un corso di laurea in cui alternare lo studio con il tirocinio aumentando così il volume del proprio “bagaglio” culturale e referenze.

Mai tornare “indietro”

Per scongiurare ripensamenti, fughe a metà dell’anno sapendo che c’è “solo” una percentuale pari al 30% di chi ha affrontato la maturità che si interessa del corso da scegliere e il 10% opta per quale indirizzo iscriversi sul “filo di lana”…è decisamente conveniente (anche il “portamonete” ringrazierà) farsi delle idee chiare, ponderare i pro e i contro e avere in mente l’obiettivo da raggiungere! Iscriversi a una facoltà che dà maggiori sbocchi occupazionali significa partire con il piede giusto e mettere uno sull’altro i mattoni per un futuro più roseo. Quando l’idea “fa capolino” occorre informarsi su tutto quello che la Facoltà prescelta offre.

E se c’è il Bignami?

Sembrerebbe da ricerche che Scienze della Comunicazione, Psicologia, Scienze della Formazione, Filosofia, Scienze Ambientali, Dams, Beni Culturali siano delle facoltà più “facili” mentre quelle più difficili siano Veterinaria, Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza. Nel corso di studi di Medicina sono meno gli studenti “fuori corso” seguita da Scienze Motorie mentre sul fronte delle “dolenti note” Giurisprudenza ha la “maglia nera”. Ritornando sul tema dell’occupazione il tasso di disoccupazione (dopo aver conseguito il titolo di laurea) è minimo per Architettura, Medicina e Ingegneria oltre a Sicurezza e Difesa.

Ora….forse le idee sono un po’ più chiare!

A cura di Mariacristina Salini

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Redazione
Argomenti: facoltàuniversità

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