“‘Amami’ è un brano nato prima in strofa. Un’esperienza in cui la musica mi trascinava, le parole nascevano spontaneamente guidando la mia penna. In quel periodo – era il 2017 – incontrai Giulio Rapetti Mogol”
Dal 22 ottobre è disponibile in rotazione radiofonica “Amami”, singolo di Uno.Nessuno contenuto nell’album “Allucinazioni” già presente su tutte le piattaforme di streaming. “Amami”: questo è il titolo della nuova release di Uno.Nessuno, non esattamente una canzone d’amore, ma un brano scritto, composto e cantato per l’amore.
Uno.Nessuno ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Tutta mia la città” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?
“Tutta mia la città” è una cover del brano Blackberry Way dei Move, già reinterpretata in italiano nel ’69 dagli Equipe 84. Parla della solitudine dopo la fine di un amore. È un brano che fonde in se stesso la rassegnazione ed il senso di rivincita. L’amor proprio nel potersi rialzare anche dopo un un momento così difficile.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Il testo in se dice molto, dando una chiara immagine della storia che si cela dietro la canzone. Il messaggio più grande che vorrei dare tramite questa canzone è di non lasciarsi mai sopraffare da nulla. Che siano problemi d’amore o di altro genere. Bisogna trovare e tirar fuori quella forza interiore che ognuno ha per far fronte a qualsiasi difficoltà che si pone tra noi e la nostra felicità.
C’è anche un videoclip, come si caratterizza?
Il video è in linea con le figure del testo. È immerso in una scena molto “urban” che fa un po’ da spartiacque a livello temporale, pur rimanendo fedeli e rispettosi di questo grande pezzo.
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
All’età di 9 anni ho iniziato a studiare chitarra, poi di seguito mentre il mio amore per la musica e per gli strumenti cresceva, ho studiato canto, pianoforte. Di recente ho mi sto cimentando anche nella batteria. La questione ritmica per un aspirante musicista è di fondamentale importanza.