La ricerca ha analizzato per la prima volta le performance economiche delle società benefit, la loro diffusione nazionale, le loro peculiarità in termini di governance e il loro impegno verso gli stakeholder. “Il made in Italy ha conquistato il mondo negli anni 2000 con il concetto di bello, buono e ben fatto – aggiunge il ministro – ovvero con la grande sapienza del ‘saper fare italiano’. Oggi il bello, buono e ben fatto, anche nei nostri documenti ministeriali, deve essere coniugato con la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Bello, buono, ben fatto e sostenibile è il made in Italy del futuro, quello che viene apprezzato sempre più dai consumatori globali”.
L'Opinionista® © since 2008 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - X - Instagram - LinkedIN - Youtube