In questo anno, ricordiamo l’ottavo centenario della composizione del Cantico delle creature di San Francesco, una summa del dono di scienza dello Spirito Santo, il dono di entrare nella lettura più profonda della natura e dell’umanità.
Lasciamoci avvicinare da questi versi e meditandoli, entriamo nel cuore della lode che il Serafico Padre ha riversato in essi.
In particolare, questa nuova poesia nasce dopo una tappa de Il Cammino dei Cappuccini svoltasi a Castignano, nel sud delle Marche ieri sabato 5 aprile, una tappa che è stata pensata con altre in questo anno di grazia proprio in celebrazione del Cantico.
Fra Giacomo ci ha narrato il cuore puro e contemplativo di San Francesco e da lì ho desiderato scrivere qualcosa che ricordasse queste belle riflessioni che oltre nei secoli parlano di un cuore vibrante che loda Dio e ce lo fa pregare grazie alle Sue creature.
Innamorato di un cielo
stellato vibrante d’eterno
ci racconti le bellezze.
Sui rami fioriti
di giorno
sul buio che li avvolge
la notte.
Gli alberi vivi con noi.
Mani tese e sagome ardenti
segni d’un amore che ci alimenta
significano.
San Francesco divin
null’altro manca
solo lode potenza
al tuo Cantico senza tempo.
Monica Baldini
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