MILANO – Quando arriva il momento di andare in vacanza le preoccupazioni aumentano. Paradossalmente, infatti, organizzare le vacanze estive genera stress e ansia nelle persone. Sono sempre di più quelli che si lasciano trasportare dal carico eccessivo di tensione accumulata durante il periodo lavorativo, rischiando di non riuscire a staccare completamente la spina.
Le motivazioni sono tante: c’è chi ha aspettative troppo alte perché in cerca di una vacanza avventurosa, chi è in difficoltà sulla meta da scegliere per il budget limitato, chi non ha ancora deciso con chi partire e cosa mettere in valigia, chi ha paura della prova costume e chi dell’aereo.
Come fare, quindi, per arrivare al giorno della partenza senza questo inutile carico di nervosismo?
A queste domande risponde Roberto Re, mental coach ed esperto di formazione personale, che collabora da diversi anni con sportivi di fama internazionale, fra cui Jessica Rossi, medaglia d’oro delle Olimpiadi di Londra 2012, Roberto Mancini Lorenzo Bernardi e Gianni De Biasi.
Si tende a pensare, soprattutto in momenti storici di grande precarietà come quello attuale, che distogliere l’attenzione dagli impegni lavorativi coincida con il perdere delle opportunità professionali, di cui inevitabilmente approfitterà qualcun altro, scalzandoci. Vacanza invece dovrebbe essere sinonimo di riposo della mente al fine di riprendere le proprie attività, al rientro, con un’energia maggiore”.
Proiettarsi positivamente al momento della partenza: durante gli ultimi giorni lavorativi, o nella folle corsa alle prenotazioni, immaginarsi già distesi sulla spiaggia aiuta ad esempio a far passare indenni i momenti di tensione durante la fase di organizzazione.
Lasciare i ‘pensieri’ in ufficio: in previsione di quelle che saranno settimane di pausa, è naturale accelerare i ritmi lavorativi, ma una volta iniziate le ferie è bene staccare completamente la testa dalle preoccupazioni da ufficio, così da godere di un riposo reale nei giorni di vacanza. “In generale comunque, durante tutto l’anno bisogna imparare a concedersi momenti dedicati alla cura di se stessi, anche solo una bella dormita a settimana può di fatto cambiare completamente la nostra percezione”, commenta Re.
Superare l’ansia da organizzazione: non preoccuparsi per le piccole cose che tipicamente è necessario organizzare. É inutile inseguire la perfezione dei preparativi. Se anche ci si dimentica a casa l’abito a cui più teniamo o i sandali di Swarovski cosa importa? Abbandoniamo l’ansia da prestazione almeno in vacanza.
Aspettarsi eventuali imprevisti: è giusto essere organizzati e gestire una sorta di tabella di marcia della quotidianità, ma non bisogna esagerare. Imparare ad accogliere gli imprevisti come possibilità positive è la carta vincente. “Uscire dai propri schemi e non cercare a tutti i costi di voler portare le proprie abitudini dovunque si vada è la strada migliore. In questo modo, se capita il fuoriprogramma, meglio prenderla con il sorriso e un po’ di spirito pratico”.
Gustarsi la vacanza giorno per giorno senza anticipare mentalmente il momento del rientro. Tipico delle persone più ansiose è l’incapacità di vivere giorno per giorno ciò che riserva una vacanza che sia di coppia o che sia da single. “Vietato totalmente proiettarsi già al giorno del rientro. Non farebbe che incrementare l’ansia del rientro con conseguenze negative sul relax psicologico. Proiettarsi nel futuro, o al contrario pensare sempre al passato, è il modo migliore per non godere delle gioie del presente”.
Fare attività fisica durante la vacanza: non è necessario fare grandi sforzi, anche poche ore alla settimana possono prepararci a momenti della giornata che dedichiamo solo al nostro benessere spinti, oltretutto, dalla voglia di un migliorare la propria forma fisica (non è mai troppo tardi). L’esercizio fisico, inoltre rappresenta anche un modo efficace per attenuare le tensioni psicologiche.
Mantenere vivi i propri interessi: tenere attiva la mente, non fare assorbire tutte le energie dal lavoro, è un punto decisivo. Concedersi un po’ di tempo per se stessi è dunque importante, proprio le vacanze sono uno strumento utile per approfondire questi aspetti della propria vita. Bene, dunque, riservare uno spazio in valigia per i libri.
Nuovi stimoli: sperimentare e aprirsi al nuovo in un momento di tranquillità come quello estivo, può essere un’ottima soluzione per trovare altri stimoli. Le ferie possono essere occasione per impegnarsi in attività diverse dal solito e per realizzare qualche nuovo obiettivo (corso di sub, paracadutismo, ecc.).
Imparare a condividere: cercare di trascorrere del tempo con gli amici o dedicarsi maggiormente alla famiglia. Iniziare ad esempio con un piccolo passo, ovvero quello di passare una serata la settimana in compagnia. Meglio se gli amici sono persone positive, con le quali condividere un momento di relax e non solamente problemi.
Aprirsi a conoscenze nuove e alla ‘leggerezza’. In vacanza è il momento di essere meno ‘orsi’. Anche se nella vita di tutti i giorni si preferisce essere più discreti e selettivi, meglio abbandonare questo stile di vita nei giorni di riposo. Ricordare che c’è sempre la possibilità di fare nuove amicizie o, per chi è a caccia, qualche incontro inaspettato.
“Alle persone che vedono nella vacanza una fonte di stress a causa di un brusco cambiamento delle proprie abitudini, suggerisco sempre di cercare di non darsi regole troppo rigide che impediscono di vivere l’imprevedibilità – nell’accezione positiva del termine – dei giorni di vacanza”, conclude Roberto Re.
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