GIARDINI NAXOS – “La meningite di tipo B è un nemico sempre all’erta. E’ una malattia rara e il messaggio cruciale che deve passare è che per proteggerci bisogna vaccinare subito, appena possibile. I picco vero si registra tra i 5 e gli 8 mesi di vita, vaccinando dopo, si chiude la stalla quando i buoi sono già scappati, perché facciamo passare ai bambini il picco senza protezione”. Così Francesco Nieddu dell’ospedale Meyer di Firenze, in occasione del simposio ‘Innovazione nella pediatria di famiglia: il progetto meningioca’, organizzato nell’ambito del congresso nazionale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, in corso a Giardini Naxos (Me).
“Stando agli studi più recenti, anche dove si iniziano le vaccinazioni a 2 mesi, il 20% di casi si registra in bimbi troppo piccoli per essere vaccinati. Ci sono due possibilità – ha aggiunto Nieddu – la prima è quella di avvicinare le due dosi a 4 settimane, ma secondo noi è un azzardo, la seconda è quella di vaccinare prima dei due mesi di vita. È una soluzione forte che merita di essere studiata, ma non possiamo tollerare che bimbi che hanno l’unico torto di essere troppo piccoli contraggano la meningite tipo B”.
Ma a rischio ci sono anche gli adolescenti e per Nieddu è “opportuno puntare anche in questo caso sulla vaccinazione, che però non è prevista in tutte le regioni. La Sicilia è tra quelle considerate virtuose, perché si è deciso di vaccinare anche gli adolescenti”, ha concluso.