A Charvensod “vista la crisi idrica e considerate le basse portate delle sorgenti comunali”, sono stati chiusi i 48 fontanili “fino a nuova comunicazione”. A Saint-Vincent da dieci giorni un’ordinanza ha limitato l’erogazione di acqua da tutte le fontane pubbliche e vige il “divieto assoluto di utilizzare l’acqua potabile per irrigare gli orti, le aiuole fiorite e i tappeti erbosi”.
“Il problema ‒ spiega Ronny Borbey, sindaco di Charvensod ‒ è la criticità in questi mesi, fino a metà maggio. In quota il terreno è gelato: non avendo nevicato, il gelo è penetrato più in profondità e quindi le falde non sono ancora così alimentate. Quindi bisogna aspettare che faccia più caldo, sciolga il gelo e le sorgenti tornino a essere alimentate. La criticità è un po’ legata ai mesi successivi qualora non piovesse”.
In valle d’Aosta non si era mai vista così poca neve negli ultimi vent’anni: lo comunica l’Arpa, che all’inizio di febbraio ha stimato una quantità di acqua conservata sulle vette valdostane inferiore del 40% rispetto alla media registrata dal 2002 ad oggi. La neve accumulata durante l’inverno è strategica, e questa carenza mette a dura prova le riserve idriche regionali.
La drastica misura che riduce l’erogazione di acqua, spiega il sindaco, è “un segnale alla popolazione affinché siano evitati gli sprechi”.
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