“Venti”, il singolo di Amelia: “È tra le più belle canzoni che ho scritto”

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“Credo che ‘Venti’ sia una delle canzoni più belle che ho scritto. Tratta la tematica dell’amore puro, quello che può sollevarti dai drammi, che può salvarti la vita. Ne parla forse un po’ all’antica, ma talmente all’antica che lo trovo moderno”

Venti” (Rumore di Zona /The Orchard) è il nuovo singolo di Amelia, in uscita giovedì 8 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali. Una canzone di speranza, di rinascita. In un momento storico dove l’amore è spesso descritto con distacco e disincanto, questa canzone vuole ridare spicco ai sentimenti veri, puri, forti, travolgenti. L’amore è un’ancora di salvezza da una vita che a volte può farsi difficile: l’amore rimane sempre l’unico appiglio che può salvarti dai drammi dell’esistenza, quelli veri. Quelli che “strappano il petto”, che possono avvenire a qualsiasi età, con qualsiasi intensità. E anche quando la felicità sembrerebbe essere scomparsa dalla tua vita, è lì che qualcuno che ti ama può donarsi totalmente a te sussurrandoti “esisto io” per rassicurarti su tutte le tue paure.

Amelia ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Venti” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Si tratta di una canzone scritta appena usciti dal primo lockdown, in un momento di grande scompenso emotivo. È una canzone che ritengo essere tra le più belle che ho scritto, perché ci vedo sia grande emotività che scrittura (intesa come sinergia tra parole e melodia).

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Sai, quando si scrive una canzone si vuole trasmettere quello che si prova in quel momento. Direi un mix tra innamoramento e speranza. Qualcosa di positivo comunque, senza ombra di dubbio.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Guarda non mi aspetto nulla ormai, nel senso che prendo ciò che viene. Non avendo grandi sovrastrutture discografiche cerco insieme al mio team di fare il massimo possibile con i mezzi a disposizione. Posso dire che spero che il pezzo possa essere in generale sentito almeno un ottavo di quanto l’ho sentito io mentre lo scrivevo, ma chissà.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica?

A scuola, a 16 anni, il mio vicino di banco mi fece conoscere il mondo della musica rock degli anni ‘70/’80. Lui divenne il chitarrista della mia prima band ed io prima il suo batterista, poi il cantante. Ho iniziato scrivendo musica esclusivamente in inglese, coltivando parallelamente sempre una passione per la scrittura in italiano (poesie principalmente). Qualche anno dopo mi è semplicemente venuto naturale cominciare a fondere le due cose!