A parlare ai microfoni di Rai Radio1, ospite del programma Un Giorno da Pecora, è l’attore e regista Carlo Verdone. Poi si passa a parlare della quarantena. “Io la passo tra la cucina, il salotto, poi vado sul terrazzo e alla scrivania – rivela Verdone -. Scrivo un bel po’: inizialmente non riuscivo a fare niente, il giorno dopo buttavo quel che facevo il giorno prima. Da una settimana a questa parte c’è stata una sorta di riscatto e sto andando avanti col libro e con un nuovo soggetto cinematografico, mi sembra di aver ben inquadrato le cose”.
“Allo stato attuale sto pensando ad un’intelaiatura di narrazione universale – afferma parlando del suo nuovo libro – ma all’interno non è che puoi fare a meno di raccontare qualcosa di importante che è successo. In qualche modo deve entrare nel discorso del film”. In questo periodo, racconta ancora, “mi sono rivisto ‘C’era un cinese in coma’, e devo dire che era un gran bel film, mi sono piaciuto. E’ stato il più faticoso della mia carriera e venne anche un po’ snobbato dal pubblico. Oggi invece è molto apprezzato”.
Il nuovo film, ‘Si vive una volta sola’, sarebbe dovuto uscire a fine febbraio ma l’uscita è stata rimandata a causa del Covid-19. “Lo vedrete in autunno, in un modo o nell’altro lo vedrete, il film è pronto”. Quanto alla possibilità, dal 4 maggio, di uscire sempre rispettando le regole, Verdone commenta: “Sono contento, ma ho paura che esca troppa gente, bisogna esser molto molto cauti, è un periodo complicato, basta qualche fesso che fa assembramenti e si ricomincia daccapo”.
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