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“La città di Buffalo, nel nord dello Stato di New York negli U.S.A., fu silenziosa testimone di un fatto straordinario nel corso di una settimana durante l’estate del 1931. Nonostante la depressione economica avesse compromesso la produzione e i commerci, la città nondimeno rimaneva una fucina di attività. Un giorno, tra le migliaia di veicoli che ne percorrevano le vie, una lussuosa automobile si fermò accanto al marciapiede, presso il semaforo di un incrocio. Un passante notò che si trattava di una berlina Pierce-Arrow ultimo modello, coi fari che s’integravano con grazia nei parafanghi nel tipico stile di questa marca. Quello che caratterizzava l’auto in quella fredda giornata estiva era l’assoluta assenza di emissione di vapore o fumi dal tubo di scarico. Il passante si avvicinò al guidatore e attraverso il finestrino aperto commentò l’assenza di fumi dallo scarico. Il guidatore ringraziò il passante per i complimenti, sottolineando che era così perché l’automobile ‘non aveva motore’.
Questa dichiarazione non è stravagante o maliziosa come potrebbe sembrare. C’era una certa verità in essa. Infatti, la Pierce-Arrow non aveva un motore a combustione interna, aveva invece un motore elettrico. Se l’autista si fosse preoccupato di completare la sua spiegazione al passante, avrebbe potuto dirgli che il motore elettrico non era alimentato da batterie e da nessun tipo di ‘carburante’!
L’autista era Petar Savo, e, nonostante stesse guidando quell’auto, non era il responsabile delle sue incredibili caratteristiche. Queste erano il lavoro dell’unico passeggero, un uomo che Petar Savo conosceva come uno ‘zio’: non altri che il genio dell’elettricità Nikola Tesla.
Negli anni ’90 del XIX secolo, Nikola Tesla aveva rivoluzionato il mondo con le sue invenzioni per sfruttare l’elettricità, dandoci il motore elettrico a induzione, la corrente alternata (AC), la radiotelegrafia, il radiocomando a distanza, le lampade a fluorescenza e altre meraviglie”.
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“Durante l’estate del 1931 Tesla invitò Savo a Buffalo, nello stato di New York, per mostrargli e collaudare un nuovo tipo di automobile, che aveva sviluppato (di tasca sua). Casualmente Buffalo è vicina alle cascate del Niagara, dove era entrata in funzione nel 1895 la stazione idroelettrica a corrente alternata di Tesla, che lo aveva innalzato al culmine della stima da parte della scienza ortodossa.
La Westinghouse Electric e la Pierce-Arrow avevano preparato questa automobile elettrica sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla (George Westinghouse aveva acquistato da Tesla i brevetti sulla corrente alternata per 15 milioni di dollari all’inizio del XX secolo).
Così, per le sperimentazioni, era stata selezionata una Pierce-Arrow Eight del 1931, proveniente dall’area di collaudo dell’azienda a Buffalo, nello Stato di New York. Il suo motore a combustione interna era stato rimosso, lasciando intatti la frizione, il cambio, la trasmissione verso l’asse posteriore. La normale batteria da 12 volt rimase al suo posto, ma alla trasmissione era stato accoppiato un motore elettrico da 80 cavalli.
Tradizionalmente le auto elettriche avevano motori a corrente continua alimentati da batterie, dato che quella continua è il solo tipo di corrente che le batterie possono fornire. Si sarebbe potuto utilizzare un convertitore corrente continua/corrente alternata, ma a quei tempi tali dispositivi erano troppo ingombranti per essere montati su un’automobile. Il crepuscolo delle auto elettriche era già passato da tempo, ma questa Pierce-Arrow non venne dotata di un semplice motore a corrente continua. Si trattava di un motore elettrico a corrente alternata progettato per raggiungere 1.800 giri al minuto. Il motore era lungo 102 centimetri con un diametro di 76, senza spazzole e raffreddato ad aria per mezzo di una ventola frontale, e presentava due terminali di alimentazione indirizzati sotto il cruscotto ma lasciati senza collegamento. Tesla non disse chi costruì il motore elettrico, ma si ritiene che fu una Divisione della Westinghouse. Sul retro dell’automobile era stata fissata un’antenna di 1,83 metri.
Arrivati a Buffalo, si recarono presso un piccolo garage, dove trovarono la nuova Pierce-Arrow. Tesla sollevò il cofano e fece qualche regolazione sul motore elettrico a corrente alternata sistemato al suo interno. In seguito si recarono a predisporre gli strumenti di Tesla. Nella camera di un hotel delle vicinanze il genio dell’elettricità si mise a montare il suo dispositivo. In una valigia a forma di cassetta si era portato dietro 12 valvole termoioniche. Savo descrisse le valvole “di costruzione curiosa”, sebbene in seguito almeno tre di esse siano state identificate come valvole rettificatrici 70L7-GT. Furono inserite in un dispositivo contenuto in una scatola lunga 61 centimetri, larga 30,5 e alta 15. Non era più grande di un ricevitore radio a onde corte. Al suo interno era predisposto tutto il circuito elettronico comprese le 12 valvole, i cablaggi e le resistenze. Due terminali da 6 millimetri di diametro e della lunghezza di 7,6 centimetri sembravano essere le connessioni per quelli del motore.
Ritornati all’auto dell’esperimento, misero il contenitore in una posizione predisposta sotto il cruscotto dalla parte del passeggero. Tesla inserì i due collegamenti controllando un voltmetro.
‘Ora abbiamo l’energia’ dichiarò, porgendo la chiave d’accensione a suo nipote. Sul cruscotto vi erano ulteriori strumenti, che visualizzavano valori che Tesla non spiegò. Dietro richiesta dello zio, Savo mise in moto.
‘Il motore è partito’ disse Tesla. Savo non sentiva alcun rumore. Nonostante ciò, col pioniere dell’elettricità sul sedile del passeggero, Savo selezionò una marcia , premette sull’acceleratore e portò fuori l’automobile. Quel giorno Petar Savo guidò questo veicolo senza combustione per lungo tempo, per circa 80 chilometri attorno a Buffalo, avanti e indietro nella campagna. Con un tachimetro calibrato a 190 chilometri orari a fondo scala, la Pierce-Arrow venne spinta fino a 145 Km/h e sempre con lo stesso livello di silenziosità del motore. Mentre percorrevano la campagna, Tesla diventava più disteso e fiducioso sulla sua invenzione, cominciò così a confidare a suo nipote alcuni segreti.
Quel dispositivo poteva alimentare le richieste di energia del veicolo per sempre, ma poteva addirittura soddisfare il fabbisogno energetico di un’abitazione, e con energia in avanzo. Pur se riluttante, inizialmente, a spiegare i principi di funzionamento, Tesla dichiarò che il suo dispositivo era semplicemente un ricevitore per una ‘misteriosa radiazione che proviene dall’etere, disponibile in quantità illimitata’. Riflettendo, mormorò che ‘il genere umano dovrebbe essere molto grato per la sua presenza’.
Nel corso dei successivi otto giorni Tesla e Savo provarono la Pierce-Arrow in percorsi urbani ed extraurbani, dalle velocità estremamente lente ai 150 chilometri all’ora. Le prestazioni erano analoghe a quelle di qualunque potente automobile pluricilindrica dell’epoca, compresa la stessa Pierce Eight col motore da 6000 cc di cilindrata e 125 cavalli di potenza. Tesla raccontò a Savo che presto il ricevitore di energia sarebbe stato utilizzato per la propulsione di treni, natanti, velivoli e automobili. Alla fine della sperimentazione, l’inventore e il suo autista consegnarono l’automobile in un luogo segreto, concordato in precedenza, il vecchio granaio di una fattoria a circa 30 chilometri da Buffalo. Lasciarono l’auto sul posto, ma Tesla si portò dietro il suo dispositivo ricevitore e la chiave di accensione. Questo romanzesco aspetto dell’affare continuò. Petar Savo raccolse delle indiscrezioni secondo le quali una segretaria aveva parlato delle prove segrete ed era stata licenziata. Ciò spiegherebbe un impreciso resoconto sulle sperimentazioni che apparve su diversi quotidiani.
Quando chiesero a Tesla da dove arrivasse l’energia, data l’evidente assenza delle batterie, egli rispose riluttante: ‘Dall’etere tutto attorno a noi’. Molti non gli credettero, altri lo incensarono. Rientrò assieme alla sua scatola misteriosa nel suo laboratorio di New York. Terminò così la breve esperienza di Tesla nel mondo dell’automobile”.
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L’energia a cui possono attingere tutti in quantità illimitata era già conosciuta nell’antichità. Troviamo intuizioni simili a quelle che ebbe Tesla nei testi vedici sanscriti risalenti a migliaia di anni fa.
Bisogna immaginare l’Universo come un sistema cinetico in continuo movimento dinamico, che è pieno di energia nelle sue varie forme.
Tesla voleva dimostrare matematicamente che la forza (forza di gravità e forze di interazione tra le particelle) e la materia sono energia potenziale. Desiderava poter divulgare la Teoria Dinamica della Gravità e l’Energia del Cosmo.
L’etere, che è attorno alla Terra e fa da guida d’onda, porta la luce e riempie ogni spazio, viaggia in ‘turbini infinitesimi’ (micro eliche) vicini alla velocità della luce. Tutto ciò è in accordo con la fisica quantistica, che sostiene una natura anche particellare della luce, che viaggia in pacchetti discreti. Questa sua forza diminuisce e termina, divenendo materia, come in un processo di decadimento atomico (l’energia fornita all’atomo crea materia sotto forma di particelle subatomiche). L’uomo può usufruire dei vari passaggi da energia a materia. Non solo si può avere energia illimitata, ma si può trasformare l’energia in una forza più forte tramite l’elettropulsione, che contrasta la forza di gravità, utilizzata per controllare la forza di gravità più debole.
L’etere viene concepito da Tesla come un contenitore di cariche che sono immerse in un fluido isolante, che va a riempire ogni spazio. Il movimento relativo, la presenza di una massa e di un ambiente elettrico o magnetico variano le sue proprietà. Ad esempio, con la variazione veloce di forze elettrostatiche, l’etere di Tesla si irrigidisce.
Lo scienziato vedeva nella Terra null’altro che una palla di metallo caricata, che si muove nello spazio. La Terra dà vita a tantissima energia, variando velocemente le forze elettrostatiche, la cui intensità va poi diminuendo. L’energia è un potenziale di lavoro, potenzialmente disponibile per compiere un lavoro, è ‘tempo’, misura del moto della materia attraverso lo spazio pieno di etere. Tutto accade nel presente, il passato e il futuro sono metafore.
Il futuro è la rappresentazione dell’utilizzo dell’energia potenziale. L’energia potenziale è nel presente, unico momento in cui possono accadere i fatti, gli avvenimenti, ma è conseguenza del passato che è stato e determina ciò che potrà essere nel futuro. Il lavoro potenziale viene creato dal moto perpetuo della materia e dal cambio perpetuo di forze più forti e più deboli.
La materia solida che attraversa lo spazio, subisce il ‘vento dell’etere’ e le differenze in potenziali elettrici sono la causa dei cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico all’interno della massa e del vento dell’etere. Il dislocamento magnetico all’interno dell’etere viene creato dal campo elettrico della Terra e viene accumulato all’interno del campo elettrico della Terra. La gravità, secondo Tesla, è data dalla differenza tra il dislocamento magnetico all’interno di una massa e il dislocamento magnetico fuori dalla massa dell’etere.
La capacità della Terra, calcolata da Tesla, è di 710 micro Farad, gli strati superiori conducenti contengono una carica opposta, quindi la capacità dovrebbe essere ancora più grande.
La Terra possiede una carica negativa, relativa alla regione che conduce nell’atmosfera, che inizia ad un’altezza di 50 chilometri. La differenza di potenziale tra la Terra e questa regione è di 400.000 Volt.
La Free energy sarà un giorno disponibile? Accadrà quando non verrà più considerata scomoda per l’Economia mondiale.
Tesla aveva approfondito pure lo studio delle aeromobili, che lui concepiva senza ali e propellenti. Nel 1911 Tesla descriveva un aeroplano con ‘l’antigravità’. Sembrerebbe che un motore magnetico, che gestisce la gravità come spinta propulsiva, sia stato prodotto in Germania nel 1939. Poi non si seppe più nulla di tutto ciò.
Una semplice invenzione di Tesla, che ha avuto delle applicazioni pratiche, è la turbina senza pale, formata da una serie di dischi paralleli, montati su un asse, opportunamente forati per garantire un percorso ottimale del fluido tra ingresso ed uscita.
Sfruttando l’effetto viscoso dello strato limite del fluido (quello a contatto con le pareti della turbina), i dischi della stessa si mettono in movimento, trasformando e amplificando l’energia potenziale del fluido. Il fluido è fatto entrare tangenzialmente, per poi percorrere una traiettoria a spirale e alla fine uscire dai fori centrali.
Accoppiando la turbina ad un generatore di corrente, si può avere a disposizione energia elettrica utilizzabile anche per un motore automobilistico. Comunque questo tipo di turbine, inventate da Tesla, vengono usate soprattutto nel campo della geotermia, per la produzione di corrente elettrica anche ad uso domestico.
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