“Virtù Nascoste”, il nuovo album di Valentina Mattarozzi: l’intervista

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“Cinque anni fa ho iniziato a scrivere un album di mio pugno, tutto mio, testo, melodie e accordi. Me lo sono prefissato come un impegno con me stessa, ben sapendo, che se ci fossi riuscita, sarebbe poi diventato sia un punto di arrivo, che un nuovo punto di partenza”

valentina mattarozziDal 14 maggio negli store e sulle piattaforme digitali “Virtù Nascoste” il nuovo album di Valentina Mattarozzi (PlayAudio/Azzurra Music) ed acquistabile in versione cd a questo link https://www.azzurramusic.it/it/component/virtuemart/tri1408_virtunascoste .“Virtù Nascoste” è un album e progetto raffinato che contiene 7 brani in lingua italiana e 4 in francese, scritti da Valentina Mattarozzi e arrangiati da Teo Ciavarella. E’ un viaggio attraverso vari generi di mainstream, di matrice jazzistica e il cantautorato italiano e francese.

Valentina Mattarozzi ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Virtù Nascoste” è il tuo nuovo album, di che cosa si tratta?

E’ il mio terzo album, il primo però scritto interamente da me, parole e musica. Sono 11 tracce, 7 in italiano e 4 in francese di cui due già uscite precedentemente nella versione in lingua italiana. Dal punto di vista degli arrangiamenti, che sono stati curati da Teo Ciavarella, è un viaggio musicale attraverso vari stili di matrice jazzistica, dal samba al manouche, dalle ballads al dixieland. Ma è anche un viaggio cantautorale, è la mia piccola dedica ai nostri grandi cantautori: Dalla, De Gregori, Paoli, Tenco, Martino, De André, Fossati ma anche agli chansonnier francesi.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Voglio trasmettere bellezza, serenità e pace interiore. La possibilità di innalzarsi dalla bruttezza di contenuti sterili e piatti, che troviamo in ogni angolo della nostra strada. Le persone che apprezzeranno quest’opera, spero possano scoprire con essa, di poter volare e fluttuare con la mente, dilatare il tempo, buttare per terra tutte quelle emozioni negative che logorano la giornata per le sollecitazioni incessanti e stressanti a cui siamo sottoposti. Spero che ascoltando la mia musica riescano ad avere dei momenti con loro stessi, potendosi sentire finalmente Anime libere, e non criceti in una gabbia. Credo davvero che la Musica possa essere una cura per l’anima.

In questo album ci sono alcuni brani in italiano ed altri in francese. Com’è scaturita questa scelta?

E’ nata per caso. Con il brano “Rien ne va plus” i testi in italiano non mi appagavano. Eppure la melodia mi intrigava, per cui ho provato con altre lingue e ho notato che in francese mi raccontava qualcosa che mi piaceva, era la sua dimensione. E visto che avevo già una mezza idea di reinterpretare Nebbia (ultima traccia del mio primo album), in una versione francofona, allora ho sdoganato la lingua. Poi ho provato anche con Dalila e poi è arrivata Nostalgie,quest’ultima fin dalle prime note ho capito che doveva essere scritta in francese.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Nasce da una sfida con me stessa. Nel 2016 scrissi “la mia Fortezza” il brano che ha dato il “LA” a Virtù nascoste. Appena terminata la canzone pensai che sarebbe stato bellissimo realizzare un album tutto mio. Non sapevo se ci sarei riuscita oppure no. Sapevo però che avevo tanta musica in testa, ma erano le parole che mi spaventavano. E invece alcune canzoni sono uscite con una velocità tale da impressionarmi. Ho scritto nei ritagli di tempo, in tre anni, senza farmi fretta, ma ancora mi fa strano essere definita cantautrice. Ancora prevale in me la consapevolezza di essere principalmente un’interprete, a cui piace scrivere, ormai diventata interprete delle proprie canzoni.