“Dopo averlo scritto mi sono resa conto che era un ‘grido di libertà’ e quello che voglio trasmettere è proprio questo”
Dopo l’anteprima sul sito di Sky TG 24, fuori oggi il video ufficiale di Vocabolario, il singolo di debutto di Nove in attesa di un disco di debutto dal titolo Saturno di prossima uscita. Un brano stratificato e complesso che mischia elementi di elettronica e altre influenze della scena alternative degli anni Novanta, e descrive una pagina di un libro amato e letto tante volte ma che, solo con il passare del tempo, ti rendi conto che non ti rappresenta più. Un po’ come quando pensiamo al primo amore.
Nove ci ha gentilmente concesso un’intervista.
Il singolo “Vocabolario” ha anche un video, come si caratterizza?
Da sempre amo la sinergia che si può creare tra testo/musica/immagini quindi il video di Vocabolario è esattamente “il film” di quello che ho raccontato nella canzone.
Com’è nato il brano?
Ero in camera, seduta sul letto con la mia fedele tastiera di fianco. Avevo bisogno di sfogarmi, di far uscire dalla mia testa tanti pensieri e così è nato Vocabolario
Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?
Dopo averlo scritto mi sono resa conto che era un “grido di libertà” e quello che voglio trasmettere è proprio questo. Nell’arco della vita penso capiti a chiunque di avere bisogno di “stare da soli” e penso sia giusto assecondare le nostre scelte e non reprimerle per “paura” o sensi di colpa.
Come ti sei avvicinata al mondo della musica?
In un momento ben preciso. All’età di 5 anni, all’asilo, le maestre ci hanno parlato dello zecchino d’oro. Sono tornata a casa e ho detto ai miei genitori che anche io volevo andare a cantare lì. Mi hanno iscritto alle selezioni e sono arrivata fino all’Antoniano di Bologna. Da lì la musica è diventata la mia migliore amica.