Walmart, la violenza virtuale dei videogame non verrà più promossa

175

negozi walmart

La catena statunitense annuncia che non metterà più in offerta e in esposizione i giochi elettronici con contenuti violenti, la decisione arriva dopo le due stragi di pochi giorni fa “per rispetto di quanto accaduto”

NEW YORK ‒ I negozi Walmart non promuoveranno più i videogiochi contenenti “temi violenti o comportamenti aggressivi”. La decisione è stata presa dalla multinazionale statunitense in seguito al weekend di terrore che ha visto verificarsi nel giro di poche ore due sparatorie che hanno provocato 31 morti. Una delle due stragi si era consumata proprio in un punto vendita Walmart, a El Paso nel Texas.

Si è riaccesa negli Stati Uniti non solo la polemica sulla diffusione e la facilità nell’acquisto di armi da fuoco ma anche quella relativa ai messaggi di legittimazione della violenza che possono essere trasmessi dai giochi elettronici.

Tara House, portavoce della catena, ha affermato: “Abbiamo intrapreso questa azione per rispetto di quanto accaduto, ma questo non riflette un cambiamento a lungo termine nel nostro assortimento di videogiochi”. I giochi con contenuti violenti continueranno ad essere messi in vendita, con la differenza che non verranno promossi attraverso sconti e offerte speciali e non saranno messi in esposizione.

I fattori che possono portare le persone ad adottare comportamenti aggressivi e distruttivi sono molteplici, e tra essi potrebbero rientrare anche i videogiochi che danno una rappresentazione esplicita e realistica della violenza: attraverso l’identificazione con il personaggio e il coinvolgimento emotivo, nel giocatore si possono sviluppare atteggiamenti di ostilità e aggressività e l’adozione di condotte violente.

La multinazionale continuerà comunque a vendere armi da fuoco: emerge dunque la forte contraddizione per cui la violenza virtuale viene in qualche misura valutata negativamente dall’azienda, ma quella reale non viene in alcun modo scoraggiata.