Economia

“Wellness real estate”, nelle città italiane è boom di healthy buildings

Il settore immobiliare, residenziale e commerciale, integra sempre più spesso elementi di benessere nel design, nei materiali e nelle tecniche di costruzione

Oggi non basta più vivere in un luogo “green”. Cresce infatti rapidamente, a livello globale, la domanda di immobili, residenziali e commerciali, che incorporino il fattore benessere nel design, nelle tecnologie e nei materiali di costruzione. Secondo un recente report stilato dal Global Wellness Institute il mercato mondiale del cosiddetto “wellness real estate” supererà entro il 2028 i 900 miliardi di dollari, con un tasso di crescita record del +108% nel periodo compreso tra 2023 e 2028. L’Europa, con un tasso medio annuale di crescita del +20,1%, è seconda solo all’area America Latina e Caraibi (+22%) e l’Italia, con un valore pari a 2,58 miliardi di dollari nel 2023 (il doppio rispetto al 2019), figura nella top 15 dei paesi leader del mercato del wellness real estate con un tasso di crescita annuale medio (+19%) superiore a quello globale (+18,1%).

Le principali statistiche a livello europeo sulla salute pubblica e sugli edifici indicano che questi ultimi consumano ancora troppa energia, emettono più gas serra e c’è una contrazione degli investimenti nelle ristrutturazioni edilizie. La Commissione Europea identifica, infatti, gli edifici nell’UE come i principali consumatori di energia, con questi ultimi che contribuiscono al 40% del consumo energetico e al 36% delle emissioni di gas serra. La maggiore enfasi che viene posta sulla salute e sul benessere degli inquilini accresce la necessità di costruire dei veri e propri “healthy buildings”, i quali offrono riduzioni dei costi operativi e di manutenzione a lungo termine attraverso l’efficienza energetica e le risorse impiegate nella costruzione. Ma cosa sono questi speciali edifici?

L’Healthy Buildings Barometer 2024 redatto dal BPIE – Buildings Performance Institute Europe li definisce come immobili in grado di enfatizzare la salute e il benessere degli inquilini, migliorando la sostenibilità e consentendo la trasformazione attraverso empowerment e resilienza. Affinché il settore possa continuare a fare progressi rispetto agli obiettivi ESG, occorre abbracciare le nuove innovazioni e tecnologie: dai sistemi di illuminazione circadiana che grazie ai LED imitano il ciclo naturale della luce solare fino ai sensori ambientali e sistemi IoT per monitorare la qualità dell’aria, le condizioni ambientali e per la gestione automatizzata degli edifici (BMS). E ancora il design biofilico con incorporazione di elementi naturali, come pareti verdi, tetti verdi e spazi aperti oltre ai materiali chiari e freddi (cool materials) in grado di ridurre drasticamente le temperature degli edifici e delle pavimentazioni, queste ultime nella versione fotocatalitica sono anche in grado di abbattere, in prossimità, fino al 40% l’inquinamento da traffico.

Ed è proprio sulla fotocatalisi, la combinazione di luce e aria, che si basa l’innovativa tecnologia Made in Italy eCoating, creata e brevettata dalla startup milanese REair, leader nel mercato cleantech che è stata recentemente presentata nella tappa di San Francisco della Smau. Si tratta di una gamma di rivestimenti trasparenti, nanotecnologici, ecologici, 100% green, applicabili in qualsiasi ambiente e su qualunque superficie, sia indoor sia outdoor che si attivano mediante la fotocatalisi, un processo ecosostenibile in grado di decomporre proattivamente batteri, virus, muffe, funghi, Composti Organici Volatili (VOC), ossidi di azoto (NOx), polveri PM organiche e altri agenti patogeni nocivi. La reazione consente di disgregare i principali inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sottoprodotti innocui come sali, anidride carbonica ed acqua, riducendo del 50% i costi di pulizia e manutenzione delle facciate degli edifici. “Grazie alla nostra innovazione sarà possibile diffondere la salubrità dell’aria ed il benessere delle persone sia all’interno che all’esterno degli edifici mediante l’adozione di una tecnologia basata sulla visione delle città come “foreste invisibili” – spiega il Prof. Angelo Del Favero, Consigliere Delegato per la Ricerca e Sviluppo di REair – Vogliamo promuovere delle contaminazioni mediante la nascita di isole fotocatalitiche in grado di trasformare le città in ecosistemi viventi e sostenibili e per farlo occorre rendere democratica la sostenibilità mediante l’adozione di applicazioni, attive dal centro alle periferie urbane, in grado di tenere insieme le tre dimensioni di salute, ambiente e uguaglianza sociale.”

L’edilizia sostenibile sta appunto diventando sempre più popolare poiché ingegneri e architetti progettano e costruiscono strutture più ecologiche per soddisfare la domanda di un pubblico sempre più attento all’ambiente. Di conseguenza, come svelato dal portale specializzato Building Renewable, gli edifici sostenibili stanno spuntando in tutto il mondo, contribuendo a ridurre l’impronta ambientale del settore edile. Dalla Shanghai Tower che con i suoi 128 piani e 632 metri di altezza è l’edificio certificato LEED Platinum più alto del Pianeta, fino alle facciate in ceramica termoriflettente del grattacielo sede centrale della Bank of America a New York. E ancora i 575 pannelli solari installati sul tetto del Bullitt Center di Seattle e lo stabilimento produttivo SEAT di Martorell, vicino a Barcellona, che con i suoi 53mila pannelli solari installati sul tetto rappresenta il più grande inventario di pannelli solari nel settore automotive.

Fino all’Olympic House di Losanna che vanta la certificazione LEED v4 Platinum per l’uso efficace delle risorse e le misure di risparmio energetico con oltre il 95% dei materiali utilizzati per la costruzione che sono stati riciclati per preservare le risorse naturali. In Italia invece l’innovativa tecnologia eCoating di REair è stata impiegata sulle facciate di edifici quali i palazzi Luxottica e Monte Rosa 91 a Milano e, per il medical indoor, all’interno degli aeroporti di Venezia e Treviso e presso diverse strutture ospedaliere fra le quali gli ambulatori di Chirurgia pediatrica del Policlinico di Milano.

Per cambiare davvero le cose, secondo gli esperti, non basta semplicemente investire risorse nelle politiche europee a favore della transizione energetica ma serve sfruttare il supporto concreto derivante dalle tecnologie sostenibili in grado di abbattere direttamente gli inquinanti presenti: “Da solo l’impegno, strategico e finanziario, dell’UE e dei singoli Stati membri a favore di politiche green a medio lungo termine per riuscire a garantire una corretta transizione ecologica anche all’interno del settore europeo delle costruzioni non basta più – precisa Raffaella Moro, CEO di REair –. Considerati gli elevati livelli di inquinamento che colpiscono il continente europeo diventa prioritario e non più rinviabile affiancare alle azioni intraprese dai governi per la transizione energetica l’utilizzo delle tecnologie innovative e scientificamente validate nell’efficacia che incidano direttamente sulla riduzione degli inquinanti. In questo senso, la facilità applicativa, la prolungata efficacia e il basso consumo energetico garantito dall’impiego della tecnologia eCoating REair – conclude Raffaella Moro – consente di agire immediatamente e su larga scala nella riduzione dell’inquinamento esistente”.

Ecco, di seguito, l’elenco, stilato dal Prof. Angelo Del Favero, dei 10 prodotti e tecnologie sostenibili più promettenti nel settore degli healthy buildings. Fra questi, molti sono materiali “smart” cioè intelligenti, che reagiscono con i cambiamenti dell’ambiente circostante modificando una o più delle loro proprietà. In altre parole, materiali con proprietà funzionali aggiuntive proprio come i rivestimenti fotocatalitici REair che sono ottenuti principalmente attraverso la progettazione della composizione, la lavorazione speciale, l’introduzione di altri componenti funzionali o la modifica della microstruttura, ottenendo delle caratteristiche “bioniche”:

1. Fotocatalisi: coatings fotocatalitici e purificatori d’aria intelligenti

2. Superfici fredde e riflettenti luce e calore (cool materials)

3. Manufatti prefabbricati modulari e sostituibili

4. Digital technologies e modellazione BIM (Building Information Modeling)

5. Materiali da costruzione sostenibili e non tossici, contenenti materiali riciclati (vetro, legno, plastica)

6. Sistemi di illuminazione circadiana (illuminazione LED che imita il ciclo naturale della luce solare)

7. Sensori ambientali e sistemi IoT per monitorare la qualità dell’aria, le condizioni ambientali e per la gestione automatizzata degli edifici (BMS)

8. Pannelli solari e tecnologie per l’efficienza energetica, con utilizzo di energie rinnovabili e sistemi di accumulo energetico

9. Design biofilico, con incorporazione di elementi naturali, come pareti verdi, tetti verdi e spazi aperti

10. Materiali e tecnologie per l’isolamento acustico ed il controllo intelligente del rumore

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