Non sono ancora noti i dettagli, il servizio sarebbe una specie di versione a pagamento delle ‘Api’ di Wikipedia, cioè quegli strumenti tecnologici che servono a integrare pagine e informazioni all’interno dei propri servizi.
Come ad esempio, i box informativi che appaiono quando si fa una ricerca su Google e che rimandano a contenuti di Wikipedia, o le informazioni estrapolate dalla libera enciclopedia che danno gli assistenti vocali come Alexa di Amazon o Siri di Apple quando li si interroga su un tema. Ma anche quesi servizi che usano Wikipedia come fonte e verifica per combattere la disinformazione, alcuni dei quali hanno offerto donazioni in cambio dell’utilizzo, altre invece hanno lanciato iniziative basate su Wikipedia senza coinvolgere la fondazione.
“Per resistere a qualsiasi tempesta e avere davvero la possibilità di mantenere la visione concepita 20 anni fa, avremo bisogno di più risorse, più partner e più alleati”, spiega la Wikimedia Foundation. Wikipedia è nata 15 gennaio 2001, è aperta al contributo dei volontari e si regge tuttora solo sul modello economico delle donazioni degli utenti. Proprio in questi giorni è ripartita la campagna per chiedere donazioni agli utenti a sostegno della libera enciclopedia.
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