L’obiettivo è dare maggior peso a nuovi video ‘autorevoli’ per assicurare che gli utenti abbiano ”accesso a un’informazione di alta qualità” spiega Neal Mohan, responsabile dei prodotti di YouTube. Dando più peso a video ‘autorevoli’ YouTube punta a relegare quelli sulle teorie del complotto offrendo agli utenti mezzi per ”poter effettuare le proprie decisioni”.
Nell’ardua lotta al dilagare delle bufale in rete tutte le compagnie tecnologiche sono in campo, dopo essere state nel mirino per via del Russiagate. Poche settimane fa Facebook ha annunciato che oltre alle notizie il processo di verifica si allargherà a foto e video spesso manipolati; mentre Twitter ha sospeso in maggio e in giugno oltre 70 milioni di account sospetti di propagare fake news, più di un milione al giorno.
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